Crisi di Governo e Manovra economica: 30 miliardi per salvare l’Italia

Crisi di Governo a parte, la manovra economica deve essere approvata entro il 31 dicembre 2019 o scatterà l’esercizio provvisorio di bilancio che metterebbe a serio rischio l’economia italiana.

L’Italia, quindi, è senza Governo in un periodo dell’anno critico non perché è agosto e il Parlamento avrebbe preferito andarsene in vacanza, ma perché a settembre e a ottobre ci sono importanti e tassative scadenze da rispettare per presentare in tempo la manovra economica.

Siamo senza un Governo e chi preparerà la manovra economica in questo lasso di tempo? Nessuno, il Governo dimissionario si potrà occupare solo dell’ordinario.

Secondo alcune stime fatte tra gli altri anche da Il Sole 24 Ore, servono 30 miliardi di euro minimo per preparare una manovra economica ridotta che contenga l’indispensabile per salvare l’Italia dall’aumento dell’IVA in primis. Va detto che 27 miliardi di euro serviranno solo per scongiurare l’incremento delle due aliquote IVA.

Tutto nelle mani di Mattarella?

La Costituzione pone nelle mani del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il destino dell’Italia a seguito delle dimissioni del Presidente del Consiglio dei ministri (Giuseppe Conte).

Ma, se i partiti non troveranno un accordo per formare un nuovo Governo politico che si occupi della manovra economica almeno, poco potrà fare Mattarella. L’unica via percorribile saranno le elezioni anticipate da farsi il prima possibile.

Manovra economica, cosa serve in dettaglio

La manovra economica dovrà prevedere le seguenti voci obbligatorie:

• sterilizzazione aumento dell’IVA e accise: 27,6 miliardi di euro;
• finanziamento delle spese indifferibili: 2 – 3 miliardi di euro;
• spese per investimenti: non quantificate.

Questo quanto serve se ci atteniamo ai dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), ma potrebbero essere necessari altri fondi, come quelli necessari per alimentare la crescita in una Italia che proprio non riesce a liberarsi dello spettro della recessione (dai 3 ai 5 miliardi).

E siamo così ben oltre i 30 miliardi di euro. Naturalmente bisognerà trovarli da qualche parte questi soldi, e si spera non da nuove tasse occulte.

I conti con l’Unione Europea

Non dobbiamo mai dimenticare che la bozza della manovra economica va inviata alla Commissione Ue entro ottobre, perché la possa verificare se è conforme ai parametri e agli accordi già presi in precedenza tra Commissione stessa e Governo italiano.

Qui, questa volta, potremmo forse ottenere maggiore clemenza se il nuovo Governo dovesse essere meno populista e grazie al fatto che anche la Germania è in una fase di crescita zero.

Serve un Governo di “garanzia”

Stando così le cose, all’Italia serve un Governo di “garanzia” per scongiurare l’esercizio provvisorio e anche le elezioni ad ottobre che in Italia – a memoria – non si sono mai svolte.

Un Governo M5s più PD oppure un Governo M5s – Lega Nord bis (molto improbabile) che si occupi di fare quello che deve fare per poi chiamare gli italiani al voto a marzo 2020.

La priorità è l’economia

Lo ha ricordato ieri il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, la priorità è l’economia.

“C’è rischio stagnazione e possibile recessione: molte filiere del lusso italiano sono collegate alla filiera tedesca. Il fatto che la Germania non vada bene non è certo un segnale positivo per l’Italia.”

Boccia lo ha detto al Meeting di Rimini, ricordando che “c’è una priorità economica che deve essere affrontata: fare un governo per fare cosa?”

In termini economici l’Italia ha bisogno di risposte importanti rispetto al futuro.