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Bitcoin sopra i 18K USD, una fiammata o c’è di più?

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Nov 18, 2020, 07:46 UTC

Bitcoin sopra i 18K USD, si tratta di una semplice fiammata o c’è di più? La differenza tra il record del 2017 e quanto accade oggi.

bitcoin

Il prezzo di bitcoin (BTC) è a 17.786,17 USD secondo CoinMarketCap e a 17.791,08 USD secondo Coingecko, mentre per CryptoCompare è a 17.771,18 USD.

Secondo CoinMarketCap, però, BTC ha sfondato sensibilmente quota 18 mila USD per portarsi a 18.325,05 USD alle ore 5:59 UTC del 18 novembre.

Si tratta così del prezzo più alto raggiunto dalla prima criptovaluta dal 19 dicembre 2017, ovvero il giorno in cui la criptomoneta di riferimento fece segnare il suo picco massimo a quota 20 mila USD di quotazione.

In 24 ore BTC guadagna così circa il 7%, mentre in sette giorni il guadagno oscilla tra il 15,6 e il 16,4%, a seconda della piattaforma che si consulta. Resta comunque un risultato sbalorditivo e non va dimenticato che lo scorso 15 marzo la criptomoneta crollava a 5.300 USD in un flash crash da paura. Vederlo ora avvicinarsi al record storico a molti appare quasi come un sogno dal quale non ci si vorrebbe svegliare.

Prezzo di bitcoin sopra i 18K USD: quanto durerà?

La domanda che ci si pone è ovviamente se il prezzo di bitcoin sopra i 18K USD è solo un momento di euforia o, se in realtà c’è molto di più di quanto appare.

La sfera di cristallo, diciamocelo, non l’ha nessuno e in particolare in questo settore così altamente volatile.

Tuttavia torniamo un attimo al 2017 e vediamo allora cosa spinse verso l’alto il prezzo di tutte le criptovalute.

Nel 2017 le Initial Coin Offering (ICO) sembravano offrire a tutti la possibilità di trasformarsi in investitori, partecipando con poche decine di euro a progetti che promettevano di far diventare tutti ricchi in pochi anni.

C’era grande euforia e più il prezzo del bitcoin saliva, e con esso il valore delle altcoin, e più c’era chi si convinceva che il BTC lo avrebbe reso ricco.

Si creò un momento euforico che spinse alcuni addirittura a vendersi casa pur di investire nelle criptovalute, ma poi sappiamo come è andata a finire. Nel successivo 2018 l’intero mercato ha perso circa l’80% dal picco storico, a dicembre del 2018 bitcoin valeva poco più di 3 mila USD. Insomma, il sogno sembrava tramontato e c’era chi pronosticava un crollo a mille USD.

Non è andata così, già a giugno del 2019 BTC tornò prossimo agli 11.500 USD e ora lo vediamo a quota 18 mila.

Cosa spinge oggi bitcoin?

La domanda è quindi cosa spinge oggi bitcoin verso il record storico a 20K USD?

Forse la DeFi, ovvero la finanza decentralizzata? Ma questa non non riguarda strettamente BTC, piuttosto riguarda la piattaforma Ethereum e i token che su di essa vengono progettati e distribuiti.

Le motivazioni questa volta derivano da scelte fatte di testa e non di pancia. Questa volta ad investire nel settore ci sono grandi investitori come Stanley Druckenmiller, grandi banche come JPMorgan. Ci sono gli investimenti crescenti di Grayscale e l’apertura ufficiale di Paypal alle principali criptomonete.

Sempre pronti…

Al netto della maggiore consapevolezza degli investitori di quello che è il valore del BTC, è sempre bene essere pronti a gestire una situazione di crollo del valore.

Quanto accaduto in marzo insegna, insieme a tutti i precedenti.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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