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Mercoledì, le azioni hanno subito una forte ritirata, con il Dow Jones Industrial Average che è precipitato di oltre 700 punti, mentre i rendimenti dei titoli di Stato sono impennati e gli investitori hanno iniziato a preoccuparsi per i rischi legati alla politica fiscale associati a una proposta di legge fiscale statunitense. Il rendimento del Treasury a 10 anni, punto di riferimento, è salito al 4,59%, mentre quello a 30 anni ha superato il 5,08%, livelli visti l’ultima volta dopo che Moody’s ha declassato il debito USA la scorsa settimana.
Il movimento del mercato obbligazionario riflette il sospetto che il bilancio proposto, finalizzato a tagli fiscali, farà ben poco per ridurre il deficit nazionale. Gli investitori temono che una politica fiscale più accomodante possa alimentare le pressioni inflazionistiche, generando ulteriore aumento dei rendimenti. Sam Stovall di CFRA ha osservato che, sebbene il ritmo di crescita del debito potrebbe rallentare, il disegno di legge probabilmente non affronterà le problematiche strutturali del debito, contribuendo così all’impennata recente dei rendimenti.
I rendimenti in aumento, che riducono l’attrattiva delle azioni rispetto ai titoli a reddito fisso, hanno messo pressione sui principali indici. L’S&P 500 è sceso dopo aver interrotto una serie vincente di sei giorni, mentre il Nasdaq ha registrato la sua prima giornata in calo in tre.
Nomi chiave della tecnologia come Apple e Amazon hanno perso terreno, insieme ai settori sensibili ai tassi di interesse. UnitedHealth è stata la peggiore performer del Dow, crollando di oltre il 5% dopo un downgrade da parte di HSBC.
Nonostante il ribasso, l’S&P 500 e il Nasdaq registrano ancora un incremento rispettivamente del 14% e del 19% nell’ultimo mese, poiché i mercati si erano ripresi dalle preoccupazioni legate alle tariffe. Tuttavia, questo forte rialzo ha reso alcuni investitori cauti, sollevando la necessità di una fase di consolidamento in quanto le valutazioni sono diventate troppo elevate.
Mentre il mercato più ampio si è ritirato, otto titoli dell’S&P 500 hanno raggiunto massimi storici. Tra i nomi degni di nota figurano Netflix, Monster Beverage e GE Vernova. Nvidia ha inoltre continuato il suo forte slancio, portando la sua capitalizzazione di mercato a 3,35 trilioni di dollari, a soli 50 miliardi di dollari di distanza dal superare Microsoft come azienda più preziosa al mondo. Nvidia ha registrato un’impennata di quasi il 42% nell’ultimo mese, rispetto al 27% di Microsoft.
Target è scesa del 4% dopo aver mancato le stime del primo trimestre e aver rivisto al ribasso le previsioni per l’intero anno. Al contrario, Toll Brothers ha guadagnato il 2,8% grazie a utili e ricavi migliori del previsto. Canada Goose è salita del 28% grazie a solidi risultati trimestrali, pur avendo omesso le previsioni per il 2026. Xpeng è aumentata di oltre l’11% dopo una perdita inferiore alle attese e previsioni di consegne robuste. Palo Alto Networks e Carter’s sono entrambe calate drasticamente, rispettivamente per preoccupazioni sui margini e tagli ai dividendi.
UBS ha messo in guardia i trader, invitandoli a prepararsi per una volatilità sostenuta, citando l’incertezza legata alla politica fiscale statunitense, le tensioni commerciali e la prossima mossa della Federal Reserve. Con i rendimenti dei Treasury ancora in aumento e l’inflazione non completamente sotto controllo, i mercati azionari potrebbero affrontare ulteriori turbolenze. Gli operatori monitoreranno ulteriori sviluppi riguardo al disegno di legge sul bilancio e eventuali commenti della Fed per orientarsi.
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James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.