Petrolio in rialzo del +6.76% dai minimi di lunedì scorso. Recupero probabilmente destinato ad estendere.
I prezzi del petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, hanno toccato gli ultimi minimi significativi lunedì scorso 5 febbraio, a quota 71.41. A far capo da tale data è salito un recupero sfociato finora nel raggiungimento dei massimi odierni a 76.24, con un guadagno complessivo del +6.76% maturato in meno di 4 giornate.
Il grafico a candele settimanali evidenzia lo sbandamento partito dalle quotazioni durante la prima settimana di febbraio. Il mercato è finora stato respinto da una fascia relativamente stretta di resistenze, concentrate fra 79.60/79.77. Da una prospettiva tecnica sembrano tuttavia esserci le condizioni per nuovi test a breve di tale resistenza. Il requisito fondamentale è la tenuta dei supporti che si sono formati in corrispondenza dei minimi di questa settimana, poco sopra alla linea dei 71.40.
I principali produttori di carburante statunitensi hanno superato le aspettative di guadagno di Wall Street nel quarto trimestre 2023, grazie a forti margini di raffinazione e prestazioni operative. Le previsioni per il 2024 sono di ulteriore aumento degli utili grazie alla crescita della domanda globale.
“Gli investitori si sono mostrati positivi sul comparto delle raffinerie e le aspettative, in particolare per la domanda di benzina, sembrano buone”. Lo ha detto Matthew Blair, analista di raffinazione presso Tudor, Pickering, Holt & Co, in un’intervista rilanciata da Reuters. I raffinatori hanno beneficiato di prezzi più bassi del petrolio greggio statunitense durante il quarto trimestre, dopo che gli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso hanno fatto aumentare i costi di trasporto.
I prezzi del greggio sono il maggior costo per i raffinatori, che trasformano il greggio in carburanti per trasporti, olio da riscaldamento e altri prodotti. “Abbiamo avuto un periodo in cui si poteva esportare dalla costa del Golfo degli Stati Uniti verso il nord-ovest dell’Europa greggio nella fascia bassa di 2 dollari al barile. Questo è salito a 6 dollari al barile,” ha detto Gary Simmons, direttore operativo di Valero. “Per il nostro sistema, questo è un vantaggio perché ci dà un vantaggio sui costi del greggio rispetto ai nostri concorrenti globali,” ha aggiunto.
Il grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, ci restituisce la disposizione dei supporti tecnici che sorreggono il segnale rialzista già in vigore. Con riferimento alle prossime 1-2 giornate, quota 75.20 e quota 74.95 costituiranno i livelli di probabile reazione in caso di arretramenti.
Le proiezioni indicano obiettivi a 76.67 e 77.35, virtualmente alla portata dei prezzi già entro venerdì 9 febbraio. Da una prospettiva di convenienza teorica tra rischio/beneficio sarebbe preferibile intervenire long solo su riavvicinamenti ai supporti, in ogni caso da rilevazioni non superiori a 75.61. Lo scenario descritto verrebbe annullato e rivisto in caso di violazione di quota 74,95, mediante una chiusura inferiore su grafico a 30 minuti.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.