Il future sul GAS Naturale statunitense presenta un'ampia area di supporto fra 2.950/3.030; atteso un rimbalzo a breve
I prezzi del gas naturale, quotato in dollari al Nymex, hanno proseguito anche quest’oggi – martedì 17 ottobre – la fase di debolezza che si è innescata dopo il picco del giorno 9 a quota 3.471. Nel corso del pomeriggio i valori si sono spinti al ribasso fino a 3.024, portandosi in forte avvicinamento ad una fascia di supporto di medio periodo di estremo interesse tecnico.
Su grafico a candele settimanale possiamo infatti constatare come il mercato si sia spinto di nuovo a contatto con la “vecchia” area di resistenza che si trovava fra i 2.950/3.030 dollari, area che ha assunto ora funzioni di supporto. Da una prospettiva tecnica ci sarebbero le condizioni, già in corso di settimana, per la ripartenza del rialzo in direzione della resistenza di medio periodo, situata fra 3.550/3.600.
La decisione della Bulgaria di imporre una tassa sul transito del gas russo è una mossa “ostile” che minaccia la sicurezza delle forniture. Lo hanno dichiarato oggi martedì l’Ungheria e il suo vicino meridionale, la Serbia, in una dichiarazione congiunta. Mentre i Paesi dell’Europa occidentale hanno compiuto grandi sforzi per liberarsi dal gas russo, l’Ungheria, che non ha sbocchi sul mare, riceve dalla Russia 4,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno in base a un accordo firmato nel 2021, principalmente attraverso la Bulgaria e la Serbia.
“La decisione della Bulgaria di imporre un onere fiscale sul transito del gas naturale proveniente dalla Russia è un’iniziativa contro l’Ungheria e la Serbia”, si legge nella dichiarazione firmata dal vice primo ministro serbo Sinisa Mali e dal ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. “Questo nuovo regolamento bulgaro mette a rischio la sicurezza dell’approvvigionamento energetico sia in Ungheria che in Serbia”, si legge. “Ungheria e Serbia coordineranno le loro posizioni e non lasceranno questa ostile decisione bulgara senza una risposta adeguata”.
Su grafico a scansione intraday con barre da 30 minuti è evidente il tentativo di reazione innescato dai prezzi nel tardo pomeriggio odierno, dopo il raggiungimento dei minimi a 3.024. Con riferimento alle prossime 1-2 giornate, possiamo identificare a quota 3.013/3.025 e a quota 2.948/2.958 i livelli di supporto da cui è più probabile possano scattare delle reazioni, anche in caso di nuove debolezze.
Le aspettative sono di raggiungimento di un primo obiettivo posto sulla resistenza intermedia a 3.147 e successivamente di rottura rialzista, fino a 3.230/236. Lo scenario descritto verrebbe accantonato solo nell’eventualità di cedimento del supporto principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 2.948.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.