Prezzi Corn: il Mercato si Sblocca Dopo 3 Settimane di Stabilizzazione

Il future sul mais quotato in dollari al CBOT è lo strumento più liquido e attivo per fare trading nel mercato dei cereali, con ben 350.000 contratti scambiati ogni giorno. Dal 2008 in poi i prezzi del mais sono stati oggetto di ripetute cariche speculative, che hanno determinato per quattro volte altrettanti cambi secchi di direzione all’interno del vasto range compreso fra 302 (minimi del 2009) e 849 (massimo storico del 2012).

L’ultima di queste inversioni, in ordine di tempo, è quella scattata nel 2020 da quota 309 e sfociata, almeno finora, nel raggiungimento dei massimi di quest’anno a 782.75 (+153% circa). Oggi, martedì 29 marzo, il contratto future Corn con scadenza a maggio ha chiuso a quota 728 dollari, in perdita del -2.74% su base giornaliera.

Sbloccata Oggi una Situazione di Stallo

Dopo aver raggiunto il picco dell’anno il 4 marzo scorso, i valori hanno trascorso le 16 sedute successive comprimendo progressivamente il range di oscillazione, in un quadro di sostanziale stabilizzazione fra 782.75 e 726.75. Tale quadro è mutato solamente nelle ultime ore, per effetto di un’accelerazione ribassista che ha determinato il raggiungimento di nuovi minimi relativi a 713.50.

Grazie a tale discesa il mercato ha avuto modo di intercettare il più vicino dei supporti che sorreggono lo scenario rialzista di fondo, supporto da cui è scattata una subitanea reazione prima della chiusura daily, palesando la presenza di compratori che stanno cercando di rientrare in posizione dopo tre settimane di attesa. Sulla tenuta dei supporti, su cui ci concentreremo più dettagliatamente di seguito, poggiano le potenzialità di allargamento ulteriore del rialzo in corso da sei mesi, in direzione della soglia psicologica degli 800 dollari.

Il Quadro Tecnico per il Future Corn

Su grafico a barre da 30 minuti è visibile con maggior dettaglio l’azione odierna dei prezzi, che hanno avviato una reazione dopo aver raggiunto minimi di periodo a 713.50. Il ribasso si è spento subito dopo il test del primo dei principali supporti validi almeno fino alla metà di aprile, quello situato a 712.25/716.25.  Sia tale livello che quello di supporto principale, posto a 688/692, costituiranno ancora potenziali punti di reazione in caso di nuovi arretramenti.

Per l’analisi tecnica, i supporti sono i punti ove si concentrano in questa fase i compratori. Fungono quindi da sostegni alle proiezioni rialziste attualmente vigenti, che forniscono obiettivi di tendenza a 763/764 ed a 805.

Considerata l’attuale distanza che separa i prezzi dal supporto principale e dal target, sarebbe tecnicamente preferibile seguire il mercato con posizioni long da prezzi comunque non superiori a 733, meglio se in occasione di eventuali riavvicinamenti ai supporti. Lo scenario tecnico descritto necessiterebbe di una revisione solo in caso di cedimento del secondo supporto, con almeno una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 688.