Il prezzo del petrolio greggio e del gas naturale ha subito una fase iniziale di ritracciamento ieri, prima di riprendere quota rapidamente. Cosa attendersi per questa chiusura settimanale?
Nelle scorse ore, l’incremento delle scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti ha iniziato a pesare sul prezzo del WTI, rischiando di compromettere la view rialzista con l’ipotesi di un ritracciamento profondo anche verso gli 80 dollari. Il gas naturale, invece, è stato in grado di mantenere il livello di 5,5 dollari dopo aver rimandato il test dell’area di ipercomprato a 6 dollari.
In particolare per il petrolio greggio, la view di breve termine potrebbe essere mutata dopo l’aggiornamento sulle scorte e la chiusura settimanale di oggi fornirà alcuni indizi sugli sviluppi di breve termine.
Intanto, stamattina alle ore 8:15 il prezzo del petrolio greggio WTI si trova a 83,11 dollari al barile, mentre il gas naturale segna 5,58 dollari.
Iniziando l’analisi con le previsioni del petrolio greggio, dopo il sell-off di ieri in risposta all’aumento delle scorte, il texano ha avuto comunque modo di recuperare quota portandosi dai minimi settimanali di 81,2 dollari al livello attuale di 83 dollari.
Per previsioni più precise, occorre attendere la chiusura settimanale di oggi, ma in linea generale si può già individuare, in caso di nuovo ritracciamento, come primo supporto il livello di 80 dollari al barile. A seguire, come secondo target di breve termine, c’è il supporto intermedio di 78,5 dollari per il WTI.
Se invece la pressione ribassista dovesse essersi del tutto riassorbita, allora il petrolio greggio potrebbe riuscire a riportarsi verso il target principale di 85 dollari dopo aver sventato la minaccia dell’inversione di tendenza in meno di 24 ore.
Passando al gas naturale, il livello di prezzo attuale a 5,58 è il risultato di una caduta causata, ancora una volta, dai dati sulle scorte.
Anche in questo caso, però, il gas naturale è riuscito ad evitare il test di supporto a 5,45, coincidente anche con la media a 10 giorni. Da qui, è ripartita una risalita che potrebbe tradursi in questa chiusura settimanale in un tentativo di consolidamento tale da abilitare un nuovo rialzo della commodity, sempre verso il ritorno al target di 6 dollari
In caso di nuovi ribassi, invece, i supporti tecnici restano i medesimi: 5,45, 5,20 e 5 dollari costituiscono le barriere da superare per realizzare a tutti gli effetti un’inversione di tendenza per il gas naturale.
Oggi attenzione per la chiusura settimanale al tasso di disoccupazione in Giappone e alla sua produzione industriale a cui si affiancheranno i dati parziali sull’andamento del PIL in Italia e Germania e anche a livello dell’Eurozona.
Sempre dall’Eurozona, occhi puntati in mattinata sull’aggiornamento dell’inflazione.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.