Il prezzo del petrolio si avvicina all'area di ipercomprato e potrebbe iniziare a ritracciare, pur mantenendosi solidamente rialzista. Il gas naturale ha invece subito un nuovo arretramento.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha continuato la sua corsa rialzista con un allungo sufficiente a confermare il quadro tecnico di brevissimo termine, fortemente bullish.
Il gas naturale, invece, è scivolato ampiamente ben sotto il pivot dell’area laterale a 2,65 dollari, lasciando scoperto anche il supporto a 2,6 dollari.
Il divario tra le due commodities è netto: mentre il petrolio greggio dovrebbe proseguire al rialzo fino a toccare l’area di ipercomprato, il gas naturale continua a retrocedere e difficilmente troverà la spinta necessaria per recuperare il già poco ambizioso target di 2,8$.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 86,7 dollari, mentre il gas naturale passa di mano a 2,575 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in territorio rialzista e dovrà ora tentare di raggiungere il livello di 87 dollari, consolidando quanto possibile i suoi recenti allunghi.
Iniziando però con le possibilità di ritracciamento sempre dietro l’angolo, causate dai tentativi di realizzo vicino all’area di ipercomprato, il prezzo del petrolio greggio potrebbe arretrare verso i supporti di 86,5 e 86 dollari al barile.
Un calo fino a queste soglie, o financo entro il livello di 85 dollari, non dovrebbe in alcun modo impensierire i traders rialzisti: si tratterebbe infatti di un fisiologico arretramento, probabilmente in vista di un possibile nuovo consolidamento e di un nuovi rialzi.
Solo in caso di ampio break-out ribassista sotto il supporto di 85 dollari, potremmo osservare un parziale riassorbimento degli ultimi rialzi, che sarebbe coronato in caso di arretramento fino ai supporti di 83 e 82,5 dollari, ai valori del 31 Agosto.
Guardando invece al proseguimento dello scenario rialzista, se si esclude la concreta possibilità di ritracciamenti, il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe forse proseguire ancora fino alla soglia di 87,3 dollari e, da lì, verso il target successivo di 88 dollari. L’obiettivo finale di breve termine, che potrebbe essere approcciato entro la fine dell’anno a condizioni di mercato costanti, vedrebbe un ritorno verso il livello di 90 dollari al barile.
Per il gas naturale, le previsioni sono invece meno ottimistiche e non possono non considerare l’eccessiva pressione ribassista sui 2,8 dollari, che limita fortemente qualsiasi prospettiva di ripresa.
Il gas naturale rimane infatti confinato in un’area di prezzo relativamente larga, ma dotata di solo pochi punti di riferimento. Mi riferisco alla banda tra i 2 e i 2,8 dollari, all’interno della quale possiamo identificare un’area laterale tra i 2,5 e i 2,8 dollari.
Il prezzo, fino ad ora, si è mantenuto comodo entro quest’ultima fascia di prezzo, con qualche esplorazione al ribasso e pochissimi tentativi di break-out rialzista. Nessun allungo è infatti riuscito a infrangere definitivamente la resistenza dei 3 dollari.
In assenza di particolari stimoli da parte del mercato, il gas naturale potrebbe dunque proseguire i suoi limitati ribassi anche verso il supporto di 2,5 dollari, o eventualmente recuperare quota quanto basta per ritornare nell’orbita del pivot di 2,65 dollari.
Eventuali sorprese colpirebbero il gas naturale più in territorio ribassista che rialzista. Dati macro particolarmente impattanti potrebbero infatti agevolmente spingere il prezzo sotto i 2,5 dollari per riportare il gas naturale sui minimi relativi a 2,2 dollari, sfruttando un gap tecnico rilevante proprio alle spalle del supporto di 2,5$.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.