Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane stabile e il gas naturale si mantiene rialzista sopra la soglia dei 4,2 dollari, non lontano dai massimi di ieri.
Anche per questa settimana, il prezzo del petrolio greggio WTI ha confermato il suo trend laterale nella banda di prezzo tra i 70 e i 73,5 dollari al barile, senza particolari scossoni rialzisti o ribassisti. La stabilità è il risultato di una serie di stimoli opposti tra loro; da un lato, si evidenzia lo scenario atteso di una riduzione dell’offerta, mentre dall’altro permangono seri dubbi sulla domanda cinese.
Il gas naturale, invece, è in chiaro territorio rialzista a quota 4,3 dollari. Il rally è stato causato dalle attese per un freddo artico che certamente influirà sui consumi statunitensi e non solo.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 72,24 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 4,333 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane stabile ma leggermente al di sotto del pivot point identificato a 72,54 dollari al barile. Questo livello di prezzo coincide con l’EMA a 200 giorni e rappresenta lo spartiacque delle quotazioni tra lo scenario laterale (ma moderatamente ribassista) di questi giorni e lo scenario rialzista che verrebbe coronato dal raggiungimento della resistenza a 73,5 dollari al barile.
Ulteriori stimoli potrebbero accodarsi in caso di break-out rialzista sopra il punto pivot, favorendo un’estensione tra i 74,2 e i 74,65 dollari al barile. L’obiettivo rialzista immediatamente successivo sarebbe rappresentato dal target intermedio di 75 dollari.
Nello scenario attuale, in attesa di una direzionalità più netta, il petrolio greggio dovrebbe però proseguire nei suoi movimenti laterali e anche per la chiusura settimanale odierna non si attendono particolari scivoloni al ribasso o slanci rialzisti. L’ampiezza della fascia laterale può essere aggiornata tra gli estremi di 70 dollari tondi e 73,5 dollari.
Il prezzo del gas naturale passa di mano oltre i 4,2 dollari, dopo un riassorbimento dell’ultimo rally che aveva spinto le quotazioni su nuovi massimi.
I supporti principali si trovano a 4,2 e 4 dollari tondi, ma come già accennato in precedenti analisi il loro superamento al ribasso non indicherà immediatamente un riassorbimento dell’uptrend ancora in corso. Per invertire la tendenza attuale e ripartire al ribasso, il gas naturale dovrebbe infatti spingersi almeno sotto i 3,65 dollari e verso i supporti tra i 3,335 e i 3 dollari tondi.
Una mancata rottura al ribasso sotto i 4 dollari manterrà non solo intatto l’uptrend in corso, ma renderebbe ancora plausibile un proseguimento del rally interrotto ieri sui massimi relativi di 4,44 dollari.
In caso di consolidamento su questi massimi relativi, l’obiettivo rialzista verrà aggiornato al target di 5 dollari tondi, toccato l’ultima volta a Dicembre 2022.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.