Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato stabile sul supporto intermedio di 74,5 dollari, mentre il gas naturale recupera quota sopra i 2 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si è mantenuto stabile come previsto, sul target intermedio di 75 dollari al barile, con lievi tentativi di arretramento. Il gas naturale, invece, ha recuperato quota sopra la resistenza di 2 dollari, ma potrebbe non riuscire a stabilirsi stabilmente sopra quota 2,3 dollari, sul target più spiccatamente rialzista.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI segna 74,58 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano a 2,116 dollari.
Per la seconda metà della settimana, ci attendiamo un proseguimento dei movimenti laterali senza una chiara direzionalità.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si è mantenuto sui 75 dollari, per poi scivolare sul supporto intermedio di 74,5 dollari al barile, relativamente solido.
Anche in caso di nuove spinte ribassiste, ritengo che questo target possa sostenere la pressione di vendita e che il petrolio greggio possa presto ritestare nuove resistenze intermedie.
La resistenza immediata si trova a quota 75,2 dollari, poco sopra l’EMA a 50 giorni, e i target successivi vanno impostati a 76,2 e 76,5 dollari (coincidente con l’EMA a 200 giorni). Evidentemente, un superamento di questo secondo indicatore tecnico potrà spingere ulteriormente al rialzo il prezzo del petrolio greggio.
Il gas naturale potrebbe aver fatto abbastanza per scongiurare nuovi ribassi sotto il target di 2 dollari tondi. Il recupero di queste ore ha infatti permesso non solo il superamento della resistenza di 2 dollari, ma ha garantito altresì un allungo sopra quota 2,11 dollari.
Dal target di prezzo attuale, le resistenze successive si trovano a 2,22 e 2,3 dollari, ma l’ipotesi più plausibile, a mio avviso, è quella di un consolidamento sul target attuale. Favorisco infatti uno scenario di lateralità tra i 2 e i 2,2 dollari all’ipotesi di una repentina estensione rialzista verso e oltre i massimi relativi di 2,3 dollari, abbandonati nella prima metà di Luglio.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.