Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane rialzista, mentre il gas naturale potrebbe continuare a mantenersi in terrorio laterale tra i 2,5 e i 2,8 dollari, esplorando al ribasso.
Il prezzo del petrolio greggio WTI è riuscito a mantenersi rialzista per tutta la scorsa settimana, senza particolari tentativi di ritracciamento, dopo l’ultimo arretramento dai massimi relativi ai ridosso degli 88 dollari al barile.
Il gas naturale, invece, ha vissuto una settimana caratterizzata da una maggiore volatilità, scivolando fino al livello di 2,5 dollari per poi risalire verso il test del baricentro di 2,65 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 87 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,548 dollari, dunque nuovamente al ribasso.
Per il prezzo del petrolio, il WTI potrebbe continuare ancora al rialzo per recuperare il target di 88 dollari al barile, con possibilità di arretramenti verso l’area di 86,5 o 85 dollari.
Il gas naturale dovrebbe invece continuare a ondeggiare tra i 2,5 e i 2,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe riuscire a mantenersi rialzista, proseguendo l’uptrend verso il target di 88 dollari al barile. Il superamento di questa soglia potrebbe agevolmente spingere il petrolio greggio WTI verso nuovi massimi sulla resistenza di 90 dollari al barile.
Superare quest’ultimo valore rappresenterebbe l’ennesima conferma dell’ampia ripresa del petrolio greggio, ma ritengo che questa resistenza potrebbe rivelarsi più coriacea del previsto, limitando il rally in corso già da una settimana.
In questa analisi, allo stato attuale, possiamo eludere la trattazione dello scenario ribassista, dal momento che gli indicatori tecnici e fondamentali sono tutti per un chiaro rialzo. Tuttavia, segnaliamo la possibilità di improvvisi ritracciamenti verso i target di 86,5 (già molto vicino) e poi 85 dollari.
Un calo sotto questi valori potrebbe interrompere bruscamente il rally ancora in fase di configurazione, senza però alterare significativamente la visione bullish di breve termine.
Il prezzo del gas naturale, invece, si ritrova in territorio laterale e dovrebbe proseguire su questo trend, con la possibilità di un riavvicinamento al baricentro di 2,65 dollari.
Qualsiasi rialzo oltre questo valore proietterebbe il prezzo sui 2,8 dollari, ma (escludendo notizie e stimoli inattesi) ritengo che questa resistenza sia ancora difficile da approcciare senza rischiare nuovi e ampi ritracciamenti.
Appare invece più verosimile un tentativo di spezzare la volatilità attuale con un consolidamento sui 2,65 dollari, sebbene i ritracciamenti possano in qualsiasi momento portare il gas naturale a ritestare sui 2,5 dollari, come sta accadendo proprio al momento della scrittura, con un repentino calo del -2,19%.
Insomma, anche per questa settimana fissiamo i movimenti laterali del gas naturale tra i 2,5 e i 2,8 dollari, con un microtrend ancora profondamente ribassista e alcune possibilità di consolidamento.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.