Il prezzo del petrolio greggio WTI resta rialzista ma ha gà interrotto da tempo il suo rally, mentre il gas naturale rimane laterale.
Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane stabile al rialzo, senza particolari rally rialzisti o tentativi di ritracciamento in questa prima parte della settimana. Il gas naturale, invece, promette ancora una discreta volatilità, ma nella chiusura di ieri è riuscito a recuperare quota per riportarsi non lontano dal target di 2,65 dollari.
Mentre il petrolio greggio potrebbe rimanere stabile sopra il supporto di 87 dollari, in vista di una più concreta spinta rialzista, il gas naturale continuerà quasi certamente a spostarsi lateralmente.
Per il gas, i movimenti recenti indicano una pressione costante verso i 2,5 dollari, a cui non fa però seguito un ampio break-out ribassista verso i precedenti minimi relativi. Al contrario, spesso questi tentativi di arretramento si scontrano con un rimbalzo appena sufficiente a riportare il prezzo verso il baricentro di 2,65 dollari (ma tutt’altro che in territorio rialzista).
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI viene scambiato a quota 87,7 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano a 2,610 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane stabile sopra il supporto di 87 dollari e all’interno di un canale rialzista che non sarebbe intaccato nemmeno da arretramenti più estesi, ad esempio fino a quota 86,5 o 86 dollari al barile.
La sola minaccia per lo scenario rialzista è rappresentata da un eventuale (ma improbabile) calo sotto quota 85 dollari al barile, che potrebbe agevolare il crollo verso gli 82/80,5 dollari. Solo oltre questi valori si potrebbe iniziare a parlare di un’inversione di tendenza che, ribadiamo, non ha alcuna base tecnica o fondamentale al momento.
Guardando invece allo scenario più verosimile, potremmo continuare a osservare in settimana un ritorno verso quota 87,5 e 87,8 dollari al barile, con il tentativo di ritrovare i massimi relativi a 88 dollari.
Da qui, l’estensione verso il target di 90 dollari potrebbe rappresentare la naturale conseguenza di un uptrend particolarmente ambizioso.
Per il gas naturale, invece, non resta che monitorare ancora una volta le reazioni del mercato ai target di 2,5 e 2,65 dollari al barile, da cui potrebbero emergere due scenari contrapposti.
Iniziamo però con l’evidenziare che lo scenario attuale non presenta alcun carattere di novità rispetto al contesto tecnico-grafico dell’ultimo mese. Anche in caso di ampi e inattesi movimenti di prezzo, è possibile infatti che il gas naturale sia costretto a ritornare verso la fascia laterale in cui sta stagnando già da tempo.
Similmente a quanto accaduto tra i 2 e i 2,2 dollari, infatti, la materia prima è vincolata all’interno di una banda laterale ristretta ma priva di stimoli, con il baricentro a 2,65 dollari che attira ancora l’attenzione del mercato.
Se il gas naturale dovesse finalmente decidersi a sorprenderci nel brevissimo termine, allora lo scenario ribassista partirebbe da un calo sotto quota 2,5 dollari e fino ai minimi tra i 2 e i 2,2 dollari; al contrario, lo scenario rialzista vedrebbe invece un superamento del livello di 2,8 dollari e del successivo a 3 dollari, che fino a ora hanno causato repentini e violenti ritracciamenti.
Nel mezzo, tra questi due scenari, c’è una scialba attesa per nuovi stimoli rimandati ormai di giorno in giorno.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.