Il petrolio greggio ritorna a correre al rialzo, già verso i 73 dollari al barile. Il gas naturale continua invece a testare nuovi minimi relativi, piatto nei suoi ribassi plurisettimanali.
Il petrolio greggio ha ritentato un nuovo allungo rialzista nell’apertura di ieri, ed è riuscito a superare nuovamente la resistenza di 70 dollari al barile, per poi estendere i rialzi sul livello intermedio successivo.
Il gas naturale, invece, non ha avuto modo di riprendere quota, mantenendosi al contrario sui minimi relativi a quota 1,15 dollari circa.
Per il gas, le prospettive restano ancora immutate, mentre il petrolio greggio potrebbe tentare nuovi allunghi, con il rischio però di un ampio ritracciamento durante il test dei 75 dollari al barile.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 72,8 dollari al barile, mentre il gas naturale rimane stabile a 1,14 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha avuto modo di riprendere quota dopo una graduale ripresa nel corso della giornata di ieri, superando la resistenza a 70 dollari su cui le quotazioni rischiavano di rimanere confinate ancora a lungo.
Adesso, dopo aver costruito un supporto alle sue spalle, il petrolio greggio WTI tenterà evidentemente di riportarsi al test della resistenza di 75 dollari, che ha agevolato il ritracciamento nel corso dell’ultimo rally.
Prima di raggiungere questo valore, il prezzo del petrolio greggio texano dovrà però superare le resistenze intermedie di 74,2 e 74,8 dollari al barile, su cui potrebbe già concentrarsi l’attenzione dei venditori.
Attenzione dunque a possibili arretramenti già intorno a questi valori, su cui sarebbe possibile osservare anche un tentativo di consolidamento prima del test del target principale, che si rivelerà senz’altro molto impegnativo.
Il gas naturale, invece, potrebbe continuare ad appiattirsi sui minimi relativi fino a testare il nuovo supporto di 2,10, senza particolari speranze rialziste. Come più volte ribadito, in questo momento il gas non presenta molte possibilità di rialzi netti, ma il test di nuovi minimi potrebbe agevolare l’eventuale rimbalzo su valori tutt’altro che audaci.
Indico infatti tra i 2,8 e i 3 dollari l’estensione massima del rimbalzo (a mio parere), che potrebbe quantomeno allontanare il gas naturale dai suoi minimi e agevolare, nel tempo, la costruzione di un canale rialzista sopra i massimi relativi di 3 dollari.
Per questo scenario, però, potremmo dover aspettare ancora a lungo.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.