Il prezzo del petrolio greggio WTI tenta un recupero mentre il gas naturale ha testato il supporto a 3 dollari tondi, su nuovi minimi relativi, e solo adesso prova a riprendere quota.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sopra la resistenza di 65,8 dollari al barile in un tentativo di ripresa ancora assai modesto, ma che sta riuscendo a contrastare la spinta rialzista precedente.
Il gas naturale, invece, ha continuato il suo downtrend fino al supporto principale di breve termine, il target di 3 dollari tondo. Siamo ora di fronte a un livello ad elevata connotazione psicologica, il cui superamento potrebbe comportare un crollo ancor più ampio di quello fin qui osservato. La reazione al target attuale di 3 dollari sarà dunque fondamentale per prevedere le quotazioni del gas naturale nelle prossime settimane.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 65,94 dollari e il gas naturale tenta una ripresa a 3,087 dollari.
Il primo obiettivo rialzista del petrolio greggio, l’abbiamo ripetuto anche ieri, coincide con il livello di 66,5 dollari al barile.
L’attuale ripresa sta avvicinando la commodity alla resistenza di 66 dollari. In caso di superamento, il petrolio greggio potrebbe presto avvicinarsi anche al target sopra citato e oltrepassarlo per estendersi sui 67 dollari.
Questa estensione rialzista sarebbe sufficiente per invertire la tendenza attuale e riportare il petrolio greggio in territorio più chiaramente rialzista; tuttavia, l’obiettivo bullish principale si trova ancora oltre, a 68 dollari.
Nella giornata odierna ed entro la chiusura weekly di domani, il petrolio greggio WTI dovrà dunque tentare il superamento dei 66,50 dollari per imporsi in assetto rialzista in vista della prossima settimana. In caso di nuovi arretramenti, i primi supporti si trovano invece a 65,8, 65,45 e 65 dollari.
Il prezzo del gas naturale si è spinto fin quasi sul supporto a 3 dollari tondi, non lontano dall’area di ipervenduto. Un calo sotto questo livello risulterebbe con buona probabilità in un collasso del gas naturale, verso supporti intermedi difficili da prevedere la momento.
Ritengo però che il supporto a 3 dollari possa ancora reggere la spinta ribassista e i movimenti di stamane suggeriscono un tentativo di ripresa in extremis. Fisserei dunque a 3 dollari il supporto principale e a 3,15/3,20 dollari le prossime resistenze. Un recupero di almeno uno di questi due valori potrebbe aiutare a stemperare la pressione ribassista fin qui registrata.
Ritornare al rialzo significherebbe invece imporsi sulle medie mobile esponenziali sopra i 3,40 dollari. Il crollo registrato fino a questo momento non ci permette di avanzare previsioni tanto ottimistiche per il brevissimo termine.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.