Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane incerto, mentre il gas naturale sta superando anche il supporto di 3,30.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha chiuso un’altra settimana in fase laterale e si avvicina alla fine di Maggio 2025 con prospettive immutate rispetto all’apertura del mese. L’andamento tecnico pare ancora limitato tra i 60 e i 62 dollari al barile, con poche prospettive di estensione (in tal caso, più probabilmente in senso rialzista).
Il gas naturale, invece, si è spinto chiaramente al ribasso fino a testare il supporto intermedio di 3,30 dollari, che coincide con un importante indicatore tecnico. Un crollo sotto il target in questione potrebbe confermare l’impostazione ribassista. e aggravare il downtrend fino al livello psicologico di 3 dollari tondi.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI segna esattamente 61,60 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,240 dollari, dunque ancora in forte calo.
Per il prezzo del petrolio greggio WTI, siamo costretti a riprendere le analisi della scorsa chiusura settimanale, dal momento che lo scenario tecnico può dirsi integralmente immutato.
I fattori di segno positivo sono rappresentati dall’allentamento delle tensioni commerciali tra USA e Cina. Pur non essendoci ancora ipotesi concrete per un accordo di lungo periodo, questo primo segnale di intesa è sufficiente a conferire al WTI una prospettiva di moderata ripresa, determinata da un potenziale incremento della domanda cinese di petrolio
Guardando allo scenario tecnico, è pertanto plausibile un definitivo ritorno sopra quota 62 dollari al barile. La resistenza successiva, invece, andrebbe identificata a quota 63,5 dollari al barile, poco sotto l’EMA a 50 giorni.
In attesa della giusta spinta da parte del mercato, il prezzo del petrolio potrà attendere ancora nella fascia laterale tra i 60 e i 62 dollari al barile. Un crollo sotto i 60 dollari al barile appare infatti davvero poco probabile.
Questa settimana, e come vediamo già nel corso di questa sessione di apertura, il prezzo del gas naturale sarà chiamato a fare i conti con il supporto intermedio di 3,30 dollari.
Il target in questione è stato raggiunto al termine di un percorso ribassista durato un’intera settimana, e che ha causato un calo vicino al -12%. Adesso, è possibile che il mercato si concentri su un test approfondito almeno per la giornata odierna, con l’arretramento in corso a 3,25 dollari.
Infatti, un break-out ribassista sotto quota 3,30 (EMA a 200 giorni) potrebbe essere sufficiente ad agevolare ulteriori svendite fino ai supporti di 3,179 e 3,00 dollari. Al contrario, un mantenimento del supporto rappresenterebbe il fattore principale per un recupero di breve termine.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.