Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sopra la resistenza intermedia di 59 dollari e il gas naturale intorno ai massimi relativi di 4,650 dollari. Entrambe le commodities potrebbero proseguire nella medesima traiettoria rialzista.
Il prezzo del petrolio greggio WTI sta vivendo una fase di timida ripresa progressiva, che ha già portato le quotazioni oltre le porte dei 59 dollari al barile.
Similmente, anche il gas naturale si mantiene rialzista con un +3,60% in soli cinque giorni, sulla resistenza intermedia di 4,650 dollari.
Entrambe le commodities potrebbero mantenere l’attuale impostazione rialzista fino alla chiusura settimanale odierna. Un mantenimento del supporto a 59 dollari per il gas, in particolare, potrebbe garantire a dicembre un avvicinamento progressivo alla resistenza principale di 60 dollari tondi.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 59,08 dollari al barile e il gas naturale passa di mano esattamente a 4,650 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI guarderà alla resistenza di 60 dollari tondi solamente nello scenario in cui il rialzo attuale sarà salvaguardato entro la chiusura weekly odierna.
Un nuovo arretramento sui supporti tra i 58,80 e i 57,20 dollari al barile testimonierebbe infatti la difficoltà di un ritorno sulla prima resistenza di rilievo, riducendo le prospettive di ripresa per il brevissimo termine.
Dal livello attuale, il prezzo potrebbe iniziare ora a scalare le EMA ed SMA a 10, 20 e 30 giorni, tutte situate prima dei 60 dollari tondi. Il più prossimo e rilevante di questi indicatori si trova esattamente a quota 59,36 dollari (EMA a 20 giorni).
In caso di effettivo superamento dei 60 dollari tondi senza un preventivo consolidamento, è evidente che la pressione ribassista potrebbe tornare a imporsi. Per questa ragione, se vogliamo proseguire nello scenario bullish, appare più probabile l’ipotesi di un consolidamento sopra i 59,80 dollari in vista di nuovi stimoli rialzisti.
Il prezzo del gas naturale si mantiene sui massimi relativi e ampiamente sopra tutti gli indicatori tecnici di rilievo. Gli obiettivi rialzisti immediatamente successivi si troverebbero a 4,680 e poi a 4,75 e 4,80 dollari.
Nonostante l’ottima tenuta dei rialzi, l’ultimo test a 4,680 dollari ha procurato al gas un piccolo inciampo; se la storia dovesse ripetersi, i supporti a 4,30 e 4,20 dollari riuscirebbero con tutta probabilità a frenare le prese di profitto.
Solo un calo sotto i 4,20 dollari, pur mantenendo le quotazioni in territorio rialzista, suggerirebbe il principio di più gravi arretramenti, che costringerebbero ad estendere le proiezioni al ribasso sui 4 dollari tondi.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.