Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in fascia laterale e il gas naturale si trova sopra i 4 dollari, sempre sui massimi.
Il prezzo del petrolio greggio WTI non ha dato spettacolo nel corso delle ultime settimane, rimanendo piuttosto stagnante in una fascia laterale relativamente comoda, tra i 70 e i 72 dollari al barile. I test della resistenza si sono susseguiti senza successo, e le prospettive rialziste per un ritorno sopra i 73,5 dollari al barile rimangono poco concrete.
Il gas naturale, invece, si è mantenuto stabilmente rialzista, ampiamente sopra la fascia dei 4 dollari tondi. Il trend pare ancora bullish e perdurerà in questa direzione salvo decisivi break-out sotto i 3,5 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 70,2 dollari al barile e il gas naturale arretra sui 4,03 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe proseguire nella fascia laterale attuale, senza particolari stimoli. Per la precisione, i fattori macroeconomici in grado di smuovere il prezzo sono certamente presenti, ma finiscono per annullarsi tra loro: ad esempio, da un lato il calo dell’offerta di petrolio greggio fornirebbe uno stimolo al rialzo dei prezzi, ma sull’altro fronte l’ancora scarsa domanda cinese mantiene il sentiment del mercato piuttosto ribassista.
Ad ogni modo, passando allo scenario tecnico, in caso di calo sotto i 70 dollari al barile il petrolio greggio potrebbe proseguire nei suoi arretramenti fino a ritestare i minimi relativi tra i 68,5 e i 67 dollari al barile. Ribassi più ampi appaiono inverosimili, così come lo scenario totalmente opposto caratterizzato da un allungo oltre i 75 dollari al barile.
Guardando infatti allo scenario rialzista, possiamo considerare ancora plausibile un riavvicinamento alla resistenza intermedia di 73,5 dollari, per poi rallentare in prossimità dei livelli successivi a 74,2 e 74,6 dollari al barile.
Il prezzo del gas naturale, a differenza del petrolio greggio WTI, potrebbe proseguire la sua corsa rialzista ancora senza forti interruzioni, mantenendosi sopra la linea dei 4 dollari tondi. Il ritorno oltre questa soglia ha garantito una ripresa settimanale molto robusta, del +15% abbondante, riportando la commodity sui massimi relativi.
Lo scenario rialzista attuale rimarrà immutato anche in caso di arretramento sotto i 4 dollari, purché venga mantenuto saldo il supporto a 3,5$. Ritengo però che, anche in caso di ritracciamenti, i supporti intermedi tra i 3,88 e i 3,65 dollari possano riuscire a limitare le prese di profitto.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.