Il Petrolio WTI cala, probabilmente a causa delle minori prospettive di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.
Il prezzo del Petrolio WTI avvia la settimana con un secondo giorno consecutivo di calo, scambiando intorno ai 60,40 $ al barile durante la sessione europea di martedì. La debolezza dell’Oro nero riflette un mercato ancora prudente, condizionato dalle aspettative sulla politica monetaria della Federal Reserve e dall’atteggiamento attendista degli operatori in vista della riunione di dicembre.
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ribadito nella conferenza stampa post-meeting che un ulteriore taglio dei tassi a dicembre “non è affatto garantito”. L’assenza di nuovi dati macroeconomici statunitensi, dovuta allo shutdown governativo, favorisce un approccio di wait-and-see da parte della Banca Centrale statunitense. Lo strumento FedWatch conferma il cambiamento di sentiment; la probabilità di un taglio dei tassi è scesa al 70,1%, rispetto al 90,5% della settimana precedente. Un minor allentamento monetario implica un dollaro USA più forte e, di conseguenza, pressione ribassista sul Petrolio WTI.
Ciononostante, la fase correttiva dell’Oro nero potrebbe essere limitata dall’ultima decisione dell’OPEC, che ha scelto di sospendere gli aumenti di produzione da gennaio a marzo 2026. La decisione segnala che il cartello riconosce il rischio di eccesso di offerta e vuole evitare un crollo del prezzo sotto i 50 $.
A dicembre è previsto solo un modesto incremento produttivo, mentre la pausa successiva riflette le preoccupazioni stagionali sulla domanda globale. Nel medio periodo, tuttavia, le analisi indicano un probabile surplus nel 2026, dovuto sia all’aumento della produzione OPEC sia alla crescita dell’offerta extra-OPEC.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 60,43 $, in ribasso dello 0,90% e molto vicino a ritestare il livello annuale dei 60,01 $, dove un consolidamento sotto di esso permetterebbe agli orsi di riiniziare a spingere il Petrolio WTI per raggiungere il livello chiave dei 58 $ e il livello annuale dei 56,75 $
Viceversa, una chiusura sopra i 61 $ potrebbe suggerire un tentativo dei tori di aumentare la loro pressione, con il livello annuale dei 62,38 $ a fungere da obiettivo di breve termine, il cui superamento aprirebbe le porte per un veloce raggiungimento del livello chiave dei 64 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.