Sale il Petrolio WTI, grazie all’ottimismo che il blocco del governo statunitense possa trovare una soluzione. Ora gli operatori finanziari monitorano l'impatto delle sanzioni statunitensi sulle compagnie petrolifere russe.
Il prezzo del Petrolio WTI estende i guadagni per la seconda seduta consecutiva, mantenendosi stabilmente sopra il livello chiave dei 60 $ al barile durante le contrattazioni europee di martedì. Dopo una settimana di volatilità legata alle preoccupazioni per l’eccesso di offerta e al contesto macroeconomico incerto, il mercato dell’Oro nero sembra trovare un parziale equilibrio, sostenuto dall’ottimismo per la possibile conclusione dello shutdown governativo statunitense.
La chiusura record del governo degli Stati Uniti, ormai entrata nel suo secondo mese, potrebbe essere vicina alla fine. Un gruppo di senatori democratici centristi ha raggiunto un accordo preliminare per riaprire le principali agenzie federali e rifinanziare i dipartimenti pubblici fino al 30 gennaio 2026. La proposta include anche il pagamento degli stipendi arretrati ai dipendenti federali e la ripresa dei trasferimenti agli stati, fattori che, nel complesso, potrebbero restituire fiducia ai mercati e stimolare la domanda di energia nella prima economia mondiale.
Il miglioramento del sentiment economico ha temporaneamente compensato i timori di sovrabbondanza dell’offerta che continuano a gravare sul mercato petrolifero globale. L’OPEC ha confermato un modesto aumento della produzione per dicembre, ma ha deciso di sospendere nuovi incrementi nel primo trimestre del 2026, riconoscendo i rischi di squilibrio tra domanda e offerta.
Tuttavia, il Petrolio WTI continua a muoversi in un contesto fragile, poiché la produzione extra proveniente da Stati Uniti, Canada e Brasile potrebbe limitare i tentativi di rialzo. Gli investitori restano cauti anche per l’impatto delle sanzioni statunitensi contro le compagnie russe Rosneft e Lukoil, introdotte per inasprire la pressione economica su Mosca a seguito del conflitto in Ucraina. Tali restrizioni stanno alterando le dinamiche globali dell’approvvigionamento energetico; Paesi come Cina e India stanno ora diversificando le fonti di importazione, con effetti potenzialmente rilevanti sul flusso commerciale internazionale.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 60,32 $, in rialzo settimanale dello 0,95% ed in pieno tentativo di pullback LONG del livello annuale dei 60,01 $ che, se confermato, permetterebbe ai tori di riprendere la loro pressione e spingere la commodity verso l’obiettivo di breve termine dei 61 $. Un agevole superamento di tale livello potrebbe comportare un’estensione del rialzo e raggiungere il livello annuale dei 62,38 $.
Al ribasso, un consolidamento sotto i 59,50 $ potrebbe portare ad un aumento delle posizioni degli orsi, i quali cercheranno di raggiungere in breve tempo i livelli chiave dei 59 $ e dei 58 $, unici ostacoli prima di raggiungere il livello annuale dei 56,75 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.