La recente impennata del prezzo del WTI sembra destinata a continuare e ciò favorisce ancor di più le previsioni rialziste del Petrolio Greggio che hanno visto i trader euforici, i quali hanno aumentato le proprie posizioni sull’asset.
Il forte aumento del prezzo del Petrolio Greggio sembra destinato a continuare dopo esser passato in una anno da un minimo di 33,82 $ il 1° novembre 2020 a più del doppio rispetto all’attuale 78,68 $ al barile. Tecnicamente, con il prezzo già al suo livello più alto da novembre 2014, c’è poca resistenza fino ai livelli intorno ai 100 $ raggiunti nel giugno di quell’anno, anche se chiaramente si tratta di un obiettivo a lungo termine piuttosto che a breve termine e il prezzo deve rompere prima il “numero tondo” 80 $.
Qualsiasi ulteriore aumento del prezzo del petrolio, aiutato dalla decisione dell’OPEC+ di attenersi al suo piano originale di aggiungere 400.000 barili al giorno ai mercati a novembre nonostante le richieste di aumentare la produzione, avrebbe un grave impatto su molti altri mercati. L’aumento ha nuovamente focalizzato l’attenzione sui timori per l’aumento dell’inflazione che potrebbe portare a una politica monetaria più restrittiva a livello globale nonostante la lenta crescita economica.
Il rafforzamento del prezzo non solo del WTI ma anche dei prezzi di altre materie prime è una brutta notizia per i mercati azionari, dove l’S&P 500, ad esempio, è già sceso da un massimo sopra 4.500 punti a circa 4.300 punti.
Allo stesso modo, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è già passato dall’1,127% di luglio all’1,557% attuale, con il livello dell’1,6% nel mirino degli operatori. Questo è un male per il prezzo dell’oro ma un bene per il dollaro USA. Per la cronaca, l’ultima spinta rialzista del prezzo del Petrolio Greggio è arrivato nonostante la notizia di un aumento delle scorte di petrolio negli Stati Uniti che dovrebbe suggerire un rallentamento della domanda.
Il WTI ha quasi raggiunto il target intermedio 80,15 $, un’importante livello di resistenza toccato l’ultima volta esattamente a novembre 2014. Il suddetto livello è l’ultimo forte ostacolo per il raggiungimento dell’obiettivo dell’Onda 3 Primaria a 90,20 $.
Potrebbe iniziare un ritracciamento al ribasso prima di tentare l’ennesimo allungo rialzista in cui il primo supporto è fissato a 75,27 $, una precedente resistenza risalente a luglio 2018. Tuttavia, sembra necessaria una chiusura giornaliera inferiore a 72,17 $ per neutralizzare sul serio la pressione al rialzo.
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Da sempre interessato alla finanza, ha dedicato gli studi nell'analisi tecno-grafica e nell'analisi fondamentale dei Mercati Finanziari.