L'Argento si rafforza prepotentemente sfruttando l’ennesima fase di debolezza del dollaro statunitense, aggiornando i massimi degli ultimi anni e puntando a posizionarsi sopra i 47 $.
Il prezzo dell’Argento ha iniziato la settimana con un nuovo slancio molto positivo, proseguendo la fase rialzista che lo ha portato a toccare i massimi pluriennali sopra i 47 $. In questa sessione il metallo prezioso sta guadagnando quasi il 2%, arrivando a un picco intraday di 47,18 $, trainato dal calo del dollaro statunitense e dei rendimenti obbligazionari USA. Gli investitori si stanno posizionando in anticipo sul rischio crescente di una chiusura del governo federale statunitense a partire da mercoledì, un evento che rafforzerebbe la ricerca di beni rifugio.
Dal punto di vista tecnico, la rottura LONG del livello annuale dei 46,335 $ ha aperto la strada a nuovi massimi, con il picco intraday a 47,18 $ che rappresenta ora il primo ostacolo da superare. Un ulteriore breakout al rialzo potrebbe spingere il metallo prezioso verso il prossimo obiettivo rappresentato dal livello annuale dei 47,81 $.
In uno scenario di prolungata debolezza del dollaro USA e di ulteriori tensioni legate allo shutdown degli Stati Uniti, l’Argento potrebbe rafforzarsi ulteriormente, consolidando la sua posizione sopra i 47 $ e puntando a testare livelli non visti da oltre 14 anni. Anche la domanda industriale, sostenuta dai settori delle rinnovabili e della tecnologia, continua a fornire un supporto strutturale alla tendenza rialzista di medio periodo.
Se da un lato i fondamentali sostengono il rally, dall’altro i principali indicatori tecnici mostrano un livello di ipercomprato estremo. L’Argento ha guadagnato quasi il 7% negli ultimi tre giorni e oltre il 13% nelle ultime due settimane: movimenti così rapidi spesso suggeriscono correzioni altrettanto decise.
Una chiusura sotto il livello annuale dei 46,335 $ potrebbe innescare la correzione, con un primo supporto che si colloca intorno al supporto dei 45,50 $. Una discesa più profonda riporterebbe il metallo prezioso verso il livello annuale dei 45,041 $. Un ritorno sotto queste soglie aumenterebbe le probabilità di una fase di consolidamento più ampia, soprattutto se i commenti dei funzionari FED dovessero rafforzare il dollaro statunitense.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.