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Petrolio Greggio Analisi Fondamentale Settimanale Previsioni dal 9 al 13 Novembre

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 9, 2015, 12:13 UTC

Analisi e suggerimenti: La scorsa settimana, dopo un promettente rally in avvio di settimana, i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre non

Petrolio Greggio Analisi Fondamentale Settimanale Previsioni dal 9 al 13 Novembre

oil tuesday
Analisi e suggerimenti:
La scorsa settimana, dopo un promettente rally in avvio di settimana, i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre non riescono ad attrarre un numero sufficiente di compratori per estendere il movimento di prezzo. Il mercato chiude a 44,52$, in ribasso di 1,87$ (-4,03%), seppure all’interno della gamma di oscillazione delle ultime 11 settimane compresa fra 39,22 e 51,42.

Il petrolio Brent, standard di riferimento a livello globale, dopo aver superato a inizio settimana per un breve lasso di tempo i 50$, chiude a 47,50$.

I future sulla benzina senza piombo si muovono invece in controtendenza rispetto agli altri mercati del settore energetico chiudendo a 1,3749$, in rialzo di 0,0105$ (+0,77%).

I future sul petrolio greggio a inizio settimana si muovono in rialzo, sostenuti da fattori tecnici e fondamentali. Da un punto di vista tecnico, i trader rispondono al pattern grafico settimanale rialzista formatosi con la chiusura settimanale del 30 ottobre. Guardando ai fondamentali, i trader hanno reagito al clima di incertezza legato all’interruzione dei rifornimenti in Libia e in Brasile. La società nazionale libica per il petrolio ha dichiarato che, dopo il blocco delle esportazioni dal terminale di Zueitina da parte di milizie armate, la produzione di greggio nel paese scenderà di circa 70.000 barili al giorno, attestandosi al di sotto dei 400.000 barili al giorno. Non un calo enorme, ma comunque significativo perché in questa fase il mercato sembra particolarmente sensibile a qualsiasi tipo di notizia potenzialmente rialzista.

Anche i disordini in Brasile hanno contribuito a spingere in rialzo i prezzi del settore: il 1 novembre il più grande sindacato del settore pubblico del paese, che rappresenta i lavoratori delle piattaforme petrolifere, ha dato il via a uno sciopero.

Nella prima metà della settimana il WTI, spinto in rialzo dal rafforzamento del dollaro e dall’incremento delle riserve di greggio, tocca il massimo a quota 48,36$. Secondo i dati dell’agenzia d’informazione sull’energia Usa (EIA), nella settimana conclusasi il 30 ottobre le riserve sarebbero aumentate per la sesta settimana consecutiva, registrando un incremento di 2,85 milioni di barili. Scendono invece le importazioni, ai minimi dal 1991. La settimana si è conclusa con un aumento di pressione sul greggio provocata dal rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli negli Stati Uniti, che sembra anticipare un aumento dei tassi di interesse nel mese di dicembre da parte della Fed. La notizia contribuito a spingere in rialzo del dollaro USA, ai massimi degli ultimi mesi, indebolendo il mercato del greggio, quotato in dollari. Il secondo rapporto importante è quello di Baker Hughes, che nella settimana precedente indica un calo delle piattaforme petrolifere operative negli Stati Uniti di sei unità, per un totale di 572 unità (a fronte delle 1568 nello stesso periodo dello scorso anno). Siamo alla 10ª settimana consecutiva in cui si registra una diminuzione nel numero di impianti operativi, una conseguenza del calo dei prezzi del greggio che scoraggia la produzione.

In un mercato caratterizzato da una forte volatilità su entrambi i versanti, il mercato della benzina negli USA racimola un lieve incremento. A inizio settimana abbiamo osservato un rally come conseguenza del “crack spread”, ma in seguito alla pubblicazione del rapporto della EIA si è verificato un ribasso, nonostante un prelievo superiore alle aspettative nella settimana conclusasi il 30 ottobre, pari a 3,3 milioni di barili.

Previsioni
Questa settimana potremmo osservare un aumento delle pressione di vendita come conseguenza della chiusura ribassista. Il rafforzamento del dollaro e i timori diffusi legati all’eccesso di offerta dovrebbe mantenere sotto pressione il mercato e limitare le azioni di copertura short. Il test del minimo di ottobre a quota 42,48 potrebbe provocare un rimbalzo tecnico, ma ogni eventuale rally probabilmente rimarrebbe contenuto all’interno della gamma di oscillazione delle ultime 11 settimane. Un’eventuale rottura di 48,58 in corrispondenza di un volume superiore alla media potrebbe costringere alla resa i trader long più deboli, ponendo le condizioni nel breve termine per un eventuale test del minimo a quota 39,22. Per quanto riguarda i trader di più lungo termine, non ci sono notizie rialziste capaci di sostenere una posizione. Difficilmente avremo buone notizie prima del 4 dicembre e solo nel caso in cui l’Opec dovesse decidere di ridurre la produzione.

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Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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