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Petrolio, Analisi Fondamentale Settimanale – Trump vuole colpire il Brent, non il WTI

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jun 25, 2018, 11:39 GMT+00:00

Avanzano i sospetti che gli Stati Uniti abbiano voluto influenzare l'andamento dei prezzi del Brent, in modo da ridurre lo Spread WTI/Brent

Petrolio, Analisi Fondamentale Settimanale – Trump vuole colpire il Brent, non il WTI

Seduta molto turbolenta quella odierna per i prodotti petroliferi; sia il WTI che il Brent avevano aperto le contrattazioni stanotte in forte calo, in perdita di oltre un punto percentuale. Adesso a pochi minuti dall’apertura di Wall Street il WTI ha recuperato tutte le perdite, attestandosi in territorio positivo, mentre il Brent resta in forte calo.

Si prevede che i prezzi del petrolio si modificheranno nei prossimi mesi sulla scia delle decisioni prese dal cartello e quindi dell’aumento della produzione dall’Arabia Saudita, con gli analisti che prevedono un aumento della produzione ben al di sopra dei livelli delle quote Opec nella seconda metà dell’anno, ha dichiarato la Abu Dhabi Commercial Bank (ADCB) in una nota.

La banca ha mantenuto invariate le sue previsioni per il prezzo dei benchmark Brent e West Texas Intermediate (WTI) nel 2019 rispettivamente a 70,8 dollari al barile il Brent e  66 dollari al barile il WTI, sottolineando al contempo rischi moderati al rialzo per i prezzi nei prossimi mesi.

Il prezzo del Brent, è in perdita dell’1,5% oggi, poiché i mercati hanno pesato la realtà degli aumenti della produzione dei paesi OPEC e non OPEC. I future sul greggio Brent sono scesi a 74,22 dollari al barile, mentre i future sul greggio WTI sono scesi a 68,42 dollari al barile. La discesa contrasta con la precedente reazione al mercato rialzista all’annuncio da parte di Opec degli aumenti di produzione senza specificare quote nazionali.

I produttori GCC Opec (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait) e l’Iraq sono i principali paesi che hanno la capacità di aumentare significativamente la produzione, a nostro avviso“, ha dichiarato ADCB nella sua nota.

Prevediamo anche un aumento della produzione dalla Russia: l’output dei paesi Opec dovrà aumentare di 700.000 barili al giorno per raggiungere il 100% di conformità in base ai dati di maggio e di 150.000 barili al giorno dai membri non Opec“, ha aggiunto.

La crescita del PIL reale nei settori petroliferi rimarrà supportata da un “ritorno alla crescita”, secondo la banca, in quanto si prevede un aumento delle entrate petrolifere con restrizioni sulla produzione che dovrebbero essere allentate.

Nel mentre salgono i sospetti che Trump abbia voluto, con i suoi tweet e le sue posizioni ostili influenzare, fortemente i prezzi del Brent in favore del WTI; lo spread lo ricordiamo era arrivato ad oltre i 10 dollari fra i due.

Goldman Sachs dice che l’ interruzione di un impianto di sabbie petrolifere in Canada potrebbe portare ad una carenza in Nord America per tutto il mese di Luglio e ridurne le scorte presso il principale hub di stoccaggio degli Stati Uniti a Cushing, in Oklahoma. Ciò supporterà i prezzi petroliferi americani (WTI), mentre l’accordo di Vienna tra l’OPEC ed i suoi alleati per aumentare la produzione potrebbe pesare sul greggio europeo Brent.

“Con il prezzo del mercato globale per estrarre il greggio dagli Stati Uniti, questa perdita di forniture statunitensi esacerberà l’attuale deficit globale, rendendo ancor più necessario l’aumento della produzione OPEC”, hanno scritto gli analisti nel rapporto. “E mentre l’Arabia Saudita sta già aumentando le esportazioni, queste non verranno consegnate fino ad Agosto, con i prelievi di azioni a giugno già in accelerazione”.

Il ministro dell’Arabia Saudita, Khalid Al-Falih, ha segnalato Sabato un vero e proprio guadagno di approvvigionamento che si avvicina a 1 milione di barili al giorno dopo che l’OPEC ha adottato un patto per alzare la produzione. Stava cercando di rassicurare il mercato dopo che diversi membri del cartello hanno detto che l’aumento effettivo raggiungerà solo 700.000 perché alcune nazioni non sono in grado di pompare di più.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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