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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Sauditi pronti ad inondare il mercato

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jul 3, 2018, 15:35 UTC

Il Ministro Saudita prima dichiara congiuntamente alla Russia di rispettare gli accordi, poi si dice pronto a riprendere la produzione di petrolio.

Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Sauditi pronti ad inondare il mercato

Altra giornata al cardiopalma per gli appassionati dell’oro nero, con ulteriori scossoni giunti a mercati americani appena aperti ed ancora una volta dovuti a notizie riguardanti l’aumento di produzione. Alle 17:00 ora italiana il WTI perde un punto percentuale stabilizzandosi di poco sopra i 73 dollari al barile; resta invece invariato il Brent quotato a Londra, debolmente sopra la parità.

Il cinguettio

Già nella notte di Sabato a mercati chiusi il Presidente degli Stati Uniti aveva annunciato di aver sentito Mohammad bin Salman e di avergli chiesto, viste le situazioni con il Venezuela e l’Iran di incrementare la produzione a 2 mld di barili. Trump ha inoltre nuovamente detto che il prezzo del greggio è troppo alto e che il Principe Saudita ha accettato la sua richiesta.

Trump tweet 30-06

Questo tweet ha di fatto scatenato un putiferio nel mondo petrolifero ed ha costretto la “Casa Bianca” a sonore smentite già nella sera di Sabato.

Primi ad essere delusi e ad esternare il proprio malcontento è stato l’Iran che ha duramente accusato i sauditi. I sauditi, da parte loro, sostengono che l’accordo contratto a Vienna consente ai paesi come l’Arabia Sauditadi compensare la carenza di fornitura dei paesi che non sono in grado di aumentare l’output, ma l’Iran si mostra in forte disaccordo su questa affermazione: “La risoluzione approvata durante l’ultimo meeting OPEC non consente a nessun membro di produrre greggio al di sopra della quota assegnata a fine 2016, ma autorizza solamente a raggiungere una conformità pari al 100% e non vi è alcun mandato che consenta di violare tali accordi: se questo accade vuol dire che gli Stati Uniti stanno gestendo l’OPEC” dice H.K. Ardebili.

I sauditi vogliono inondare il mercato

L’Arabia Saudita, il principale esportatore di greggio al mondo, ha detto oggi che è pronta a utilizzare la sua capacità produttiva inutilizzata, stimata in due milioni di barili, per bilanciare il mercato petrolifero globale.

“Il regno è pronto a utilizzare la sua capacità produttiva inutilizzata quando è necessario per far fronte a eventuali cambiamenti futuri nei livelli di offerta e domanda”, si legge in una dichiarazione del capo di gabinetto in seguito a un incontro presieduto da King Salman. La dichiarazione afferma che il regno si coordinerà con gli altri paesi produttori.

L’Arabia Saudita, che ha pompato circa 10 milioni di barili al giorno, detiene la più grande capacità inutilizzata al mondo ed è l’unico paese in grado di aggiungere sostanziali forniture al mercato.

Dopo aver ridotto la produzione di oltre 1,8 milioni di barili al giorno dal gennaio dello scorso anno per drenare un eccesso globale, i produttori hanno deciso a Vienna il 23 giugno di invertire la rotta.

Hanno concordato di ridurre l’eccesso di conformità con i tagli, con un conseguente aumento della produzione di un milione di barili al giorno, secondo il ministero dell’energia saudita.

Anche il Kuwait si dice pronto

A partire da questa settimana il Kuwait aumenterà la produzione di Petrolio in ottemperanza agli accordi pressi in occasione del meeting OPEC del 22 giugno 2018.

Nel dettaglio il ministro dell’energia Bakhit al-Rashidi ha dichiarato che l’output di greggio sarà incrementato di 85000 barili giornalieri, ovvero la quota assegnata al Kuwait nel ottica di contribuire all’aumento dell’output complessivo stabilito in circa 1 milione di barili giornalieri.

“Il Kuwait – spiega Bakhit al-Rashidi – aumenterà la produzione di greggio ad un totale di 2,778 milioni di barili giornalieri, ovvero 85000 barili giornalieri in più rispetto al mese di maggio”.

Previsioni dei prezzi del WTI

Non è ancora chiaro se il trend rialzista ha raggiunto ieri il proprio culmine oppure se la corsa dei tori avrà ancora spazio nel secondo semestre di quest’anno. Nel breve è possibile vedere come i prezzi abbiano toccato con una precisione chirurgica la parte alta del canale rialzista dopo esserci ri-entrati con veemenza nel giorni successivi al meeting del OPEC.

WTI 03-07-18

Ricordando che il supporto più vicino è posto in area 68,4 dollari, i prezzi potrebbero comunque riprendere la loro corsa all’interno del canale e dunque rimbalzare nella parte bassa senza scendere al di sotto dei 70 dollari al barile.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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