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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Gli USA impongono nuove sanzioni sulla controllata Venezuelana

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jan 29, 2019, 14:09 GMT+00:00

Le nuove sanzioni alla controllata statale venezuelana PDVSA, intese come segnale di nuove limitazioni all'export del OPEC, danno respiro ai prezzi del petrolio

Peru Venezuela Political Crisis

L’amministrazione Trump nella notte italiana di ieri ha dato via libera a nuove sanzioni alla compagnia petrolifera venezuelana di proprietà statale PDVSA, con l’obiettivo di limitare ancora una volta le esportazioni di greggio dei membri dell’OPEC verso gli Stati Uniti e di fare pressione sul presidente socialista Nicolas Maduro, con l’intento di ottenere le sue dimissioni.

La Russia, uno stretto alleato del Venezuela, ha denunciato la mossa come un’interferenza illegale negli affari del Venezuela e ha detto che queste nuove sanzioni si traducono con il Venezuela che avrà con tutta probabilità problemi a saldare il suo debito sovrano di $ 3,15 miliardi a Mosca.

Qualche minuto prima dell’annuncio delle sanzioni, Juan Guaido, il leader dell’opposizione che si è proclamato presidente ad interim la scorsa settimana con il sostegno degli Stati Uniti, ha detto che il congresso avrebbe nominato nuovi consigli di amministrazione per la società e la sua controllata americana, Citgo.

Maduro, in una trasmissione nazionale dal vivo ieri, ha accusato gli Stati Uniti di aver tentato di rubare il braccio di raffinazione statunitense Citgo Petroleum, il più importante asset straniero del membro dell’OPEC, che gestisce anche una catena di stazioni di servizio statunitensi.

PDVSA, che aveva già compreso dell’imminente pericolo, ha ordinato ai clienti con navi cisterna in attesa di caricare greggio venezuelano destinato agli Stati Uniti a pagare in anticipo per i carichi di petrolio, altrimenti avrebbero dovuto tornarsene negli USA senza scorte e con le navi vuote.

Le sanzioni dell’amministrazione Trump non hanno impedito alle compagnie statunitensi di acquistare petrolio venezuelano, ma poiché il ricavato di tali vendite sarà messo in un “conto bloccato”, è probabile che la PDVSA smetta di spedire greggio agli Stati Uniti, il suo principale cliente.

“Se la gente in Venezuela vuole continuare a venderci petrolio, finché i soldi finiranno nei conti bloccati continueremo a prenderlo, altrimenti non lo compreremo”, ha detto a Reuters il segretario al Tesoro Steven Mnuchin durante un briefing alla Casa Bianca.

Previsioni

La prospettiva del cambio di regime in Venezuela era in agguato già da lungo tempo, mentre il paese ha continuato lentamente la sua discesa nell’abisso. Maduro, come il suo predecessore Hugo Chavez, è stato tenuto al potere con il sostegno delle aree più povere del paese, ma le manifestazioni di massa di ieri sono state guidate da proteste per servizi pubblici inesistenti, scarsità di cibo e prezzi in aumento.

La situazione di tensione in Venezuela si ripercuote ancora sulla valuta locale, con una maxi svalutazione del Bolivar del 34%. La valuta è crollata sul biglietto verde a 3.200 bolivar per dollaro. La pesante svalutazione è stata decisa dal Presidente Nicolas Maduro, alle prese con il tentativo di ribaltone del leader dell’opposizione Juan Gaidò, per allinearne il valore a quello del mercato nero.

I prezzi del greggio intanto traggono beneficio dalle sanzioni, andando in guadagno in attesa dei dati API di stasera e dei dati EIA di domani. Ad apertura di Wall Street il Brent guadagna un punto e mezzo percentuale, portandosi nuovamente sopra i 60 dollari per barile. Allo stesso modo il WTI segue a ruota il benchmark londinese scambiando ora a quota 52,70 dollari per barile.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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