L'oro cede 4,50$ attestandosi a 1203,10. Il metallo prezioso perde terreno in scia alla pubblicazione dei verbali del Comitato Federale per il Mercato
Oro Analisi Fondamentale Previsioni per il 23 Febbraio 2015L’oro cede 4,50$ attestandosi a 1203,10. Il metallo prezioso perde terreno in scia alla pubblicazione dei verbali del Comitato Federale per il Mercato Aperto che lasciano intendere come molti funzionari siano inclini a posticipare sensibilmente la data del primo aumento dei tassi di interesse rispetto alle attese. La banca centrale dovrebbe con ogni probabilità aumentare i tassi nella seconda metà del 2015, anche se i verbali accomodanti hanno sopito i timori di un aumento già nel mese di giugno. Secondo Bob Haberkorn, responsabile broker per la RJO Futures di Chicago “sono preoccupati per il rafforzamento del dollaro, e per il rallentamento della crescita globale… ‘la tempesta perfetta’ per assistere a un rialzo dei prezzi dell’oro”.
Un aumento dei tassi di interesse finirebbe probabilmente con l’affievolire l’interesse nei confronti dell’oro, dato che il metallo non offre rendimenti o dividendi e faticherà ad attrarre investitori allontandoli dagli altri investimenti che offrono un flusso di guadagni, come i Titoli del Tesoro.
L’oro venerdì è rimasto pressoché invariato, mentre gli investitori rivolgevano lo sguardo verso la questione del debito greco; il metallo si appresta comunque a chiudere la quarta settimana consecutiva su terreno negativo, in attesa di un’intesa dell’ultim’ora che possa risolvere la situazione venutasi a creare riguardo il piano di aiuto al paese mediterraneo.
L’oro ha registrato inizialmente alcune puntate legate alla ricerca di un bene rifugio in corrispondenza di un inasprimento della crisi greca, ma il clima di tensione si è poi disteso alla luce di un possibile accordo. “Il mercato sembra liberarsi dalla situazione di stallo legata alla Grecia con un conseguente calo dell’interesse nei confronti di beni rifugio” sostiene Victor Thianpiriya, analista ANZ.
La Germania ha rifiutato la proposta di estensione di 6 mesi dell’accordo sui finanziamenti provenienti dall’eurozona, bollandola come “una soluzione non sostanziale”. La reazione di Berlino lascia presagire uno confronto duro alla riunione cruciale dei ministri dell’eurozona di venerdì, ma alcuni funzionari di altri paesi interpretano la reazione della Germania come tattica e prevedono la sigla di un accordo entro il fine settimana.