Il cambio euro dollaro cerca di restare a galla nonostante il posizionamento sotto 1,1600, in un contesto di dollaro statunitense in rafforzamento.
Il prezzo dell’euro dollaro si muove in calo durante la sessione europea di giovedì, attestandosi appena sotto quota 1,1600, dopo aver toccato un massimo intraday a 1,1622 nella sessione precedente. L’incertezza domina i mercati, con gli investitori che mostrano cautela in vista della pubblicazione dei dati sull’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) statunitense di settembre, prevista per questo venerdì. Nel frattempo, le nuove tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina sostengono il dollaro statunitense come valuta rifugio, mentre la valuta unica fatica a trovare spunti di rialzo in assenza di dati macroeconomici significativi.
Le previsioni sul fiber restano condizionate dal ritorno della frattura commerciale tra le due maggiori economie del mondo. La notizia che gli Stati Uniti stiano valutando restrizioni sulle esportazioni di software verso la Cina ha riacceso i timori di una nuova escalation commerciale, rafforzando la domanda per il biglietto verde. Nonostante ciò, l’impatto sui mercati è rimasto moderato. Gli operatori continuano a confidare che il prossimo incontro tra il presidente Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping, previsto in Corea del Sud, possa portare a un’estensione della tregua commerciale. L’obiettivo sarebbe quello di evitare un deterioramento delle relazioni economiche e di allentare la pressione su entrambe le economie.
Il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha cercato di rassicurare i mercati dichiarando che Washington e Pechino stanno affrontando i negoziati con buone intenzioni e grande rispetto reciproco. Anche Trump ha contribuito ad attenuare le preoccupazioni, minimizzando l’impatto delle restrizioni cinesi sulle esportazioni di terre rare e ribadendo la fiducia nel raggiungimento di nuovi accordi commerciali.
Al momento della scrittura, il prezzo del fiber quota 1,1593, in ribasso dello 0,15%, all’interno di un movimento correttivo di natura ribassista. La prosecuzione di questa fase potrebbe trovare conferma in caso di chiusura al di sotto di 1,1600, scenario che favorirebbe ulteriori pressioni da parte dei venditori, con target sul livello annuale 1,1554.
Al contrario, una seconda falsa rottura ribassista del livello chiave 1,1600 potrebbe offrire un nuovo slancio ai compratori, i quali punterebbero al livello annuale 1,1655. Il superamento deciso di quest’ultimo aprirebbe la strada a un rapido test della resistenza chiave in area 1,1700.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.