Il cambio euro dollaro si apprezza fino a raggiungere quota 1,1725 a causa delle preoccupazioni relative a una possibile chiusura del governo negli Stati Uniti.
Lunedì il prezzo dell’euro dollaro mantiene un tono moderatamente favorevole, consolidandosi intorno quota 1,1725 durante la sessione europea, dopo il rimbalzo dai minimi settimanali di 1,1645 registrati la scorsa settimana. Sebbene i dati macroeconomici dell’Eurozona non abbiano entusiasmato gli investitori, l’attenzione rimane concentrata sugli Stati Uniti, dove la prospettiva di una probabile chiusura del governo federale pesa sul dollaro statunitense. A ciò si aggiungono le attese di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che continuano a limitare la forza del biglietto verde.
Nell’Eurozona, l’indice di fiducia dei consumatori della Commissione europea ha confermato un lieve miglioramento rispetto ai dati preliminari, attestandosi a -14,9 a settembre da -15,5 di agosto. Tuttavia, il livello rimane nettamente inferiore alla media storica, segnalando come l’incertezza economica stia ancora frenando il morale dei consumatori. Anche la fiducia delle imprese industriali, pur in calo, si è mostrata meno negativa delle stime (-10,3 rispetto al -10,9 previsto), mentre il sentiment dei servizi è peggiorato, scendendo a 3,6 da 3,8.
Negli Stati Uniti, l’attenzione del mercato è rivolta all’incontro di mercoledì tra il presidente Donald Trump e i leader del Congresso, ultimo tentativo per scongiurare lo shutdown del governo a inizio anno fiscale 2026. Le probabilità di un accordo last minute appaiono ridotte, e gli operatori temono che un blocco delle attività governative possa persino ritardare la pubblicazione del rapporto chiave sulle buste paga non agricole (NFP) previsto per venerdì. Una mancata diffusione dei dati complicherebbe ulteriormente il compito della FED nella prossima riunione del 28 ottobre.
Al momento della scrittura, il prezzo del fiber quota 1,1724, in rialzo dello 0,21%, muovendosi all’interno di una fase laterale compresa tra i livelli annuali 1,1655 e 1,1759. Sul fronte rialzista, una chiusura sopra 1,1759 non sarebbe sufficiente a rafforzare la pressione dei tori: soltanto una chiusura stabile oltre il livello psicologico di 1,1800 aprirebbe la strada a ulteriori rialzi, con 1,1900 come obiettivo LONG principale.
Al ribasso, invece, una chiusura sotto 1,1655 potrebbe favorire un’accelerazione verso il livello chiave di 1,1600, con possibile estensione fino al supporto annuale di 1,1554.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.