Il cambio euro dollaro prosegue la sua discesa, arretrando dai massimi della scorsa settimana, toccati in area 1,1670, fino a nuovi minimi trimestrali intorno a 1,1500.
Il prezzo dell’euro dollaro inizia la settimana con un’estensione delle perdite, scivolando fino a quota 1,1515, nuovo minimo da tre mesi, dopo quattro sedute consecutive negative. La pressione ribassista sul fiber persiste nonostante i segnali di lieve miglioramento del settore manifatturiero dell’Eurozona, poiché i mercati restano concentrati sulla forza del dollaro statunitense e sulle implicazioni della politica monetaria della Federal Reserve.
A innescare la fase ribassista sul fiber è stato il messaggio di Jerome Powell durante la riunione della FED della scorsa settimana. Il presidente della Banca Centrale ha ridimensionato in modo netto le aspettative di un nuovo taglio dei tassi a dicembre, raffreddando il clima di risk-on e alimentando un rally del dollaro statunitense, che prosegue anche in avvio di settimana.
Sul fronte europeo, i dati PMI di ottobre confermano un miglioramento marginale del comparto manifatturiero. L’indice HCOB dell’Eurozona sale a 50, in linea con le stime preliminari, fermando la fase di contrazione. Anche i dati di Italia e Spagna hanno superato le attese, mentre Francia e Germania hanno mostrato progressi più contenuti.
Tuttavia, questi numeri non sono bastati a rafforzare l’euro dollaro; il mercato resta convinto che la BCE abbia già raggiunto il picco dei tassi, con margini di manovra più limitati rispetto alla Federal Reserve. Le dichiarazioni del membro BCE Joachim Nagel, secondo cui tutte le opzioni restano aperte, hanno generato un impatto minimo sul fiber.
Ora gli operatori attendono la pubblicazione dell’ISM manifatturiero USA, unico indicatore macro di peso in una settimana condizionata dallo shutdown governativo.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1516, in ribasso dello 0,18% ed in pieno tentativo di consolidamento della posizione ribassista al di sotto del livello annuale 1,1554; infatti, un consolidamento sotto il livello annuale menzionato permetterebbe agli orsi di raggiungere prima il livello psicologico 1,1500 e subito dopo il livello annuale 1,1422.
Viceversa, un pullback sopra il livello annuale 1,1554 potrebbe spingere i tori ad iniziare un nuovo movimento rialzista all’interno dei due livelli annuale 1,1554 e 1,1759, con il livello annuale 1,1655 a fungere da obiettivo intermedio prima del limite superare della fase laterale.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.