Il cambio euro dollaro riduce alcune delle recenti perdite, ma i tentativi di rialzo restano limitati al di sotto di 1,1554.
Il prezzo dell’euro dollaro estende i guadagni per la seconda seduta consecutiva, riportandosi stabilmente sopra quota 1,1500 nella sessione di giovedì, sostenuto da un clima di mercato più propenso al rischio e da un leggero indebolimento del dollaro statunitense. Tuttavia, il fiber continua a mostrare difficoltà nel superare con decisione l’area 1,1535/1,1540, complice la pubblicazione di dati macroeconomici deludenti dall’Eurozona che hanno messo un freno alla forza della valuta unica.
Il miglioramento del sentiment globale, favorito dall’allentarsi delle vendite nel settore tecnologico statunitense e da trimestrali migliori del previsto di alcune aziende europee, ha riportato flussi in direzione delle valute più cicliche, incluso l’EURO. Il rimbalzo di mercoledì dai minimi di tre mesi ha trovato ulteriore sostegno nella ripresa dei mercati azionari, ma il quadro macroeconomico europeo resta fragile.
Il dato pubblicato da Eurostat ha mostrato che le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono scese dello 0,1% a settembre, deludendo le previsioni che indicavano una crescita dello 0,2%. Anche il dato annuale, pur in linea con le attese (+1%), mostra un rallentamento rispetto al +1,6% registrato ad agosto. Questo nuovo segnale di debolezza dei consumi conferma che la ripresa economica della zona euro resta discontinua e sensibile ai dati negativi.
Sul fronte USA, i dati macroeconomici hanno nuovamente sorpreso al rialzo; il dato ADP ha mostrato 42.000 nuovi posti di lavoro a ottobre, ben oltre i 25.000 attesi, mentre il dato PMI ISM sui servizi è salito a 52,4 da 50, evidenziando una resilienza dell’economia americana superiore alle attese.
Questi segnali, uniti ai recenti commenti da falco dei membri della FED, hanno ridotto le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre: secondo lo strumento FedWatch, il mercato ora sconta una riduzione del 69,1% del tasso di interesse, in riduzione rispetto al 90% pre-FOMC.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1541, in rialzo dello 0,43% ed in pieno tentativo di raggiungere il livello annuale 1,1554, sfruttando il rimbalzo in zona 1,1500. Una rinnovata pressione rialzista verrebbe agevolate da una decisa chiusura sopra il livello annuale 1,1554 che permetterebbe ai tori di poter raggiungere in breve tempo prima il livello chiave 1,1600 e successivamente il livello annuale 1,1655.
Viceversa, una chiusura negativa sotto 1,1535 potrebbe spingere gli orsi ad aumentare la loro pressione e portare l’euro dollaro a superare il livello psicologico 1,1500 e successivamente il livello annuale 1,1422.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.