Il cambio euro dollaro oscilla in territorio leggermente negativo sotto 1,0950, vicino ai minimi di oltre 4 settimane. Si attendono i dati ad alto impatto statunitensi.
Continua la fase negativa del prezzo dell’euro dollaro, toccando nelle primissime ore della sessione europea il minimo del 7 luglio a 1,0912, a un solo pip di distanza dal livello annuale e obiettivo di breve termine 1,0911. Il fiber rimane tecnicamente ribassista nonostante il possibile rimbalzo dal livello annuale, e l’atmosfera di mercato avverso al rischio suggerisce che l’EURO potrebbe avere difficoltà a resistere alle ulteriori prove di forza del dollaro americano nel breve termine.
Dopo che gli ultimi dati ad alto impatto degli Stati Uniti hanno mostrato che l’occupazione nel settore privato è aumentata di 324.000 unità a luglio, un aumento molto al di sopra delle aspettative degli analisti (189.000 unità), il dollaro USA ha continuato a rafforzarsi, pressando ulteriormente il fiber. Anche la fase ribassista dei mercati azionari ha pressato ulteriormente il fiber.
All’ora di pranzo, l’indice Euro Stoxx 50 è in ribasso di oltre lo 0,65% e i futures dell’azionario statunitense oscillano in territorio negativo tra lo 0,16% e lo 0,37%, dimostrando che l’avversione al rischio continua a dominare i mercati. Un’altra apertura ribassista di Wall Street e un prolungato calo delle azioni statunitensi potrebbero pesare ulteriormente l’euro dollaro.
Gli investitori del cambio terranno d’occhio anche i dati delle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione e i dati ISM non manifatturiero.
In vista del rapporto sull’occupazione di venerdì (NFP), un rilascio delle richieste di disoccupazione inferiore al previsto e una lettura superiore a 50 dei dati ISM potrebbero fornire un’ulteriore spinta ribassista sul fiber.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0927, in ribasso dello 0,15% e poco sopra al livello annuale e target ribassista di breve termine a 1,0911. Non è da prendere sottogamba un possibile rimbalzo, anche aiutato dai dati macro USA, che potrebbero far tirare il fiato ai tori, i quali punterebbero in maniera decisa per provare ad arrivare al livello chiave 1,1000.
Viceversa, se i dati statunitensi saranno favorevoli al dollaro USA, l’euro dollaro potrebbe riprendere la tendenza ribassista, superare agilmente 1,0911, e puntare prepotentemente verso il micro-supporto 1,0850, mettendo nel mirino il prossimo obiettivo rappresentato dal livello chiave 1,0800.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.