Il cambio euro dollaro scende sotto 1,1735 dopo aver raggiunto il livello annuale 1,1759, ma la crescente divergenza di politica monetaria tra FED e BCE tiene il dollaro statunitense in difficoltà.
Il prezzo dell’euro dollaro avvia una fase di moderata correzione nella sessione di venerdì, scambiando in area 1,1730 dopo aver toccato nei giorni precedenti i massimi più elevati degli ultimi due mesi e mezzo a quota 1,1762. Il movimento appare, al momento, come una fisiologica presa di profitto dopo un rally prolungato piuttosto che come l’inizio di una vera inversione di tendenza. Il quadro di fondo resta infatti costruttivo per il fiber, sostenuta dalla persistente debolezza del dollaro statunitense e da una divergenza di politica monetaria sempre più marcata tra Federal Reserve e Banca Centrale Europea.
Il recente arretramento del fiber si inserisce in un contesto di mercato caratterizzato da volumi ridotti e da un atteggiamento attendista degli operatori, che preferiscono ridurre l’esposizione in vista degli interventi pubblici di diversi esponenti della Federal Reserve. Dopo il taglio dei tassi deciso questa settimana, l’attenzione non è più tanto sulla mossa in sé, già ampiamente scontata, quanto sulle indicazioni prospettiche che emergeranno dai discorsi dei membri del FOMC. Il mercato è alla ricerca di conferme sulla possibilità che il ciclo di allentamento monetario non si esaurisca con un solo ulteriore intervento nel 2026, come suggerito dal “dot plot” ufficiale, ma possa invece risultare più profondo.
In questo senso, il dollaro statunitense continua a muoversi su bassi livelli. Il future del dollaro statunitense resta vicino ai minimi degli ultimi due mesi, riflettendo aspettative di rendimenti reali più bassi e un mercato del lavoro che mostra segnali di deterioramento. Il recente balzo delle richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti, il più ampio incremento settimanale degli ultimi quattro anni, ha rafforzato l’idea che la FED possa trovarsi costretta a sostenere l’economia con ulteriori tagli dei tassi. Questo scenario limita strutturalmente le possibilità di un recupero duraturo del biglietto verde e continua a rappresentare un fattore di supporto per il fiber.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1732, in ribasso dello 0,05% ed in pieno tentativo di inizio correzione dopo aver raggiunto il livello annuale 1,1759, secondo target dell’ultimo movimento LONG. Una continuazione del movimento rialzista verrebbe visto solo a seguito di una decisa chiusura sopra il livello annuale 1,1759, con il livello chiave 1,1800 a rappresentare il principale obiettivo rialzista.
Al ribasso, gli orsi attendono una chiusura sotto 1,1720, con il livello annuale 1,1655 a rappresentare il principale obiettivo di breve termine SHORT.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.