Territorio negativo per l’euro dollaro, oscillando sotto 1,0550 dopo aver rotto il consolidamento durante la sessione dell’Asia e del Pacifico. Si rafforza di nuovo il dollaro americano in attesa dei dati PMI USA.
Il prezzo dell’euro dollaro sta perdendo terreno dopo una falsa partenza rialzista che lo ha portato quasi a ridosso di 1,0600 nelle primissime ore della sessione europea, dopo aver trascorso la sessione asiatica oscillando in un canale molto ristretto. Le prospettive tecniche del fiber devono comunque ancora mostrare un accumulo di slancio direzionale, ma un’apertura positiva di Wall Street potrebbe far sì che gli orsi rimarranno in disparte.
Nella giornata di sabato, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge sui finanziamenti temporanei per evitare lo shutdown del governo. Il budget precedente sarà prorogato di 45 giorni e il governo sarà finanziato fino al 17 novembre. Questo sviluppo sembra poter aiutare l’umore del mercato, con le azioni statunitensi che, se acquisissero ulteriore slancio rialzista dopo la campana di apertura, il dollaro americano potrebbe continuare a perdere terreno e aprire le porte ad una ripresa più prolungata dell’euro dollaro.
Gli investitori del cambio attendono l’evento ad alto impatto rappresentato dall’Indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero, dove si prevede una continuazione della contrazione dell’attività economica del settore manifatturiero statunitense. Se questi dati arrivassero con una fiammata improvvisa sopra i 50, probabilmente la reazione iniziale potrebbe fornire una spinta al dollaro americano.
Oltre al dato ISM, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell terrà un discorso corso della giornata. Il mercato sta scontando una probabilità inferiore al 60% che la FED lascerà invariato il proprio tasso di riferimento quest’anno. Powell, comunque, difficilmente riuscirà a orientare il mercato in una certa direzione prima del rapporto sull’occupazione (NFP) di venerdì.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0540, in ribasso settimanale dello 0,22% ed in pieno momentum ribassista da ormai ben 12 settimane consecutive, che ha portato il cambio a scendere da 1,1275 (massimo annuale) all’attuale quotazione. Inoltre, la settimana precedente ha chiuso al di sotto del livello annuale 1,0604, il quale lascia presagire ad una probabile continuazione del movimento ribassista, con chiaro intento di raggiungere di nuovo nel più breve tempo possibile il livello chiave 1,0500.
Successivamente, gli orsi probabilmente faranno di tutto per capitalizzare ancora di più l’attuale momentum, cercando di raggiungere il prossimo livello annuale 1,0467. Da attenzionare questa particolare area poiché i tori potrebbero decidere di ritornare in gioco, cercando di riprendersi la scena e al tempo stesso di riagguantare il livello annuale 1,0604.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.