Il cambio euro dollaro registra lievi guadagni ma resta bloccato intorno a 1,1650, in attesa dei dati statunitense e della decisione della Federal Reserve.
Il prezzo dell’euro dollaro avanza con passo moderato nella seduta di martedì, scambiando intorno a 1,1650 dopo il rimbalzo dai minimi di lunedì a 1,1616. Nonostante il recupero, la dinamica resta poco direzionale: gli investitori evitano prese di posizione nette in vista della riunione della Federal Reserve, che mercoledì definirà la traiettoria di politica monetaria per i prossimi mesi.
Le aspettative del mercato sono chiarissime: secondo lo strumento FedWatch, la probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base sfiora il 90% (89,4%). Di conseguenza, l’attenzione si concentra meno sulla decisione in sé e più sul tono della dichiarazione, sulle nuove proiezioni dei tassi (dot plot) e sulla conferenza stampa di Jerome Powell, elementi che determineranno le prospettive per il 2026.
In vista della riunione della FED, i dati USA sul mercato del lavoro acquistano un’importanza particolare. Poiché il rapporto sui Non-Farm Payrolls di novembre non sarà pubblicato prima della prossima settimana, il focus ricade sull’indicatore ADP e sul rapporto nuovi lavori JOLTS, che offriranno indicazioni preliminari sullo stato della domanda di lavoro negli Stati Uniti.
Un mercato del lavoro in indebolimento aumenterebbe la pressione sulla FED per confermare un ciclo di allentamento più profondo, un elemento tipicamente favorevole al fiber.
Nel frattempo, il dollaro statunitense conserva parte dei guadagni messi a segno lunedì, sostenuto dalla risalita dei rendimenti dei Treasury USA e dal sentiment di avversione al rischio seguito al terremoto in Giappone. Il future del dollaro statunitense (indice DXY) continua comunque a muoversi in un’area debole, vicino ai minimi di sei settimane, in zona 99. Gli investitori, tuttavia, restano prudenti: ci si attende che Powell mantenga un profilo relativamente aggressivo, sottolineando la necessità di una valutazione prudente dopo il taglio dei tassi.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1649, in ribalzo dello 0,05% ma il posizionamento sotto il livello annuale 1,1655 porta l’ago della bilancia a favore di un nuovo movimento ribassista se il cambio chiuderà in territorio negativo sotto 1,1625, con gli orsi che inizieranno a spingere l’euro dollaro prima verso il livello chiave 1,1600 e successivamente verso il livello annuale 1,1554.
D’altro canto, una chiusura netta sopra il livello annuale 1,1655 porterebbe i tori ad aumentare la loro pressione, con il fiber che potrebbe raggiungere in breve tempo il livello chiave 1,1700, il cui superamento aprirebbe le porte per un raggiungimento del livello annuale 1,1759.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.