EUR/USD Analisi Tecnica Previsioni per il 2 novembre 2017

Mercoledì la coppia EUR/USD mostra un lieve ribasso e sembra che possa continuare a scendere, a seguito delle vendite consistenti che abbiamo visto di recente, determinate dalle dichiarazioni di Mario Draghi che ha mostrato una linea più morbida rispetto a quanto ci si aspettava. Pertanto, è probabile che il mercato possa scendere verso il livello degli 1,16$ e forse anche verso livelli ancora più bassi. Prevediamo che la coppia riscontrerà una resistenza al livello superiore degli 1,17$, che in passato ha funto da supporto. A tale livello è situata la neckline della figura di testa e spalle sui grafici giornalieri, che segnala un probabile forte ribasso. La misura di questa figura di testa e spalle, potrebbe portare il mercato a scendere verso il livello sottostante degli 1,13$. Alla fine, riteniamo che i rally dovrebbero essere venduti, visto che il dollaro continua a rafforzarsi, a causa del prossimo innalzamento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, senza dimenticare la linea di politica monetaria morbida tenuta dalla BCE.

Se dovesse verificarsi qualche problema di carattere geopolitico, il dollaro dovrebbe rafforzarsi in ogni caso, quindi ci sono vari fattori che contribuiranno a un ribasso di questa coppia. Anche la media mobile esponenziale delle 24 ore sta cominciando a spostarsi in basso e questo, secondo noi, è uno dei principali segnali che indicano di cominciare a vendere. Se dovessimo assistere a un’inversione di rotta, con una rottura al di sopra del livello degli 1,1725$, potremmo di nuovo prendere in considerazione la possibilità di acquistare, ma in questo momento tale prospettiva appare poco probabile. Nel lungo periodo arriveremo a toccare il livello degli 1,13$, a quel punto interverranno gli acquirenti che riporteranno in rialzo questa coppia nel corso del lungo termine. Gli operatori di breve termine continuano a vendere il mercato e ci sono fin troppe insidie potenziali per tentare di andare lunghi. Aspettatevi volatilità, ma oltre a ciò anche una maggiore pressione ribassista, da quanto possiamo prevedere per il prossimo futuro. Oggi abbiamo la riunione della Federal Reserve, che naturalmente genererà volatilità.