Ieri il dollaro è stato attaccato su tutti i fronti; nei loro discorsi, infatti, i membri della Federal Reserve hanno unanimemente adottato un
Ieri il dollaro è stato attaccato su tutti i fronti; nei loro discorsi, infatti, i membri della Federal Reserve hanno unanimemente adottato un orientamento accomodante sull’economia così come sui tempi del prossimo innalzamento dei tassi da parte della Banca centrale. Trader e investitori non hanno apprezzato e hanno dato il via a una nuova ondata di vendite di dollari che ha contribuito a spingere la coppia EUR/USD oltre la regione 1,19.
L’euro appare stabile da inizio settimana ma, considerando il lunedì festivo negli Stati Uniti, con la riapertura dei mercati dopo un lungo fine settimana i riflettori si sono spostati sulla coppia EUR/USD. Non c’è stata molta azione nel corso della sessione asiatica nè londinese ma, con l’apertura della sessione statunitense, le cose sono cambiate, in particolar modo con i vari interventi dei membri della Federal Reserve a cui si è associata una forte volatilità.
In mancanza di dati economici, a portare un po’ di volatilità sono stati i discorsi dei membri della Federal Reserve; gli interventi sono risultati accomodanti rispetto alle prospettive dell’economia USA, provocando un deprezzamento del dollaro. Inoltre, nel corso della giornata si è osservato un aumento dei prezzi di oro e petrolio, con un’ulteriore pressione sul dollaro che ha contribuito a spingere ancora la coppia EUR/USD verso i massimi delle ultime due settimane.
Considerando la chiusura ribassista della scorsa settimana, questa regione può essere considerata cruciale poiché, se violata, sposterebbe l’obiettivo ancora una volta sui massimi attorno a 1,2070.
Nel resto della giornata di oggi non sono attese notizie economiche importanti dall’eurozona ma dagli Stati Uniti avremmo i dati sugli ISM dal settore manifatturiero. Difficilmente osserveremo una spiccata volatilità ma, con l’indice del dollaro in un passaggio cruciale, i dati potrebbero determinare le sorti della valuta statunitense nel breve termine. Staremo a vedere se osserveremo una rottura rialzista o magari un recupero del dollaro.
Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.