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Euro Dollaro in Crollo Verso 1,06: Ucraina e Cina Pesano sulla Moneta Unica

Da
Alberto Ferrante
Aggiornato: Apr 27, 2022, 10:49 GMT+00:00

Cambio euro dollaro in fase fortemente ribassista, sotto il livello tecnico di 1,0650 e verso il supporto successivo di 1,06. Pesa la guerra in Ucraina, ma anche il rischio di nuovi lockdown in Cina.

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Il cambio euro dollaro ha proseguito nella sua fase di estrema debolezza, con un calo costante nell’ultima settimana che ha adesso portato il Fiber verso un livello particolarmente critico, superando i minimi degli ultimi due anni.

Cosa pesa sul cambio EUR/USD

L’impatto della guerra in Ucraina, affiancato dalle evidenti conseguenti per l’economia dell’Eurozona e alla solidità del dollaro USA, hanno portato la moneta unica a perdere la fiducia dei mercati internazionali in questi ultimi due mesi.

A pesare ulteriormente, negli ultimi giorni, è la notizia di un possibile nuovo lockdown in Cina, a causa di un inatteso colpo di coda del virus Covid-19 che pareva ormai sotto controllo. Il timore degli operatori di mercato è adesso quello di vedere rimandata la preziose fase di ripartenza post-pandemia dell’economia cinese e globale.

Al momento della scrittura, il cambio euro dollaro viene scambiato a quota 1,062, mentre l’indice del dollaro statunitense segna 102,5 punti.

Previsioni sul cambio euro dollaro

Martedì, il cambio euro dollaro è stato in grado di difendere, inizialmente, il livello tecnico di 1,07, prima di scivolare fin sotto il supporto intermedio di 1,0640 e poi sotto 1,06. Così facendo, sono stati superati persino i minimi pandemici degli ultimi due anni e il cambio euro dollaro pare poter continuare la sua corsa al ribasso. Non va però esclusa la possibilità di un rimbalzo causato proprio dal livello tecnico attuale.

Iniziando intanto con lo scenario ribassista, in caso di rottura del supporto attuale a 1,06, peraltro già testato in queste ore, il cambio euro dollaro finirebbe probabilmente per contrarsi anche fino ai supporti successivi di 1,0550 e 1,05.

Per il momento, considerando la forte pressione ribassista causata dal dollaro USA, non appare agevole individuare livelli successivi a quelli appena citati. In caso di calo sotto 1,05 occorrerà dunque aggiornare l’analisi odierna con nuovi scenari pesantemente bearish.

Al rialzo, invece, si fa sempre più arduo un recupero del target principale di 1,10, che potrebbe aprire un tentativo di inversione di tendenza. Tuttavia, come sopra accennato, il livello attuale potrebbe incentivare un’ondata di acquisti da parte degli operatori di mercato, per tentare poi realizzi di breve termine.

In questo scenario, non sarebbe dunque da escludere un rapido tentativo di recupero almeno fino al livello di 1,07 e, sempre nel breve termine, fino a 1,0850 o 1,09. Ipotizzare una ripresa più ampia, limitando l’analisi all’orizzonte settimanale, apparirebbe incauto in un contesto di forte debolezza dell’Eurozona.

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Sull'Autore

Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.

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