Il cambio euro dollaro torna a risalire, scambiando nei pressi di 1,0950 in vista della sessione di Wall Street di mercoledì. Il cambio trova supporto da una ripresa della propensione al rischio.
Il prezzo dell’euro dollaro viene scambiato all’estremità superiore dell’attuale fase laterale, ma ancora priva di un forte slancio direzionale. Gli operatori di mercato si mantengono cauti in vista dell’atteso dato sull’inflazione negli Stati Uniti calendarizzato giovedì, senza che finora siano stati rilasciati altri dati ad alto che hanno fornito un aiuto al fiber.
In queste ultime sedute, il mercato ha operato principalmente in base al sentiment, come si evince dal comportamento dell’azionario, il quale oscillano in territorio misto. Infatti, la maggior parte degli indici asiatici sono scesi leggermente, anche se il Nikkei 225 ha raggiunto un nuovo massimo pluriennale sulla speculazione che la Banca del Giappone (BoJ) non sarà in grado di abbandonare la politica monetaria ultra-espansiva in tempi brevi, mentre le azioni europee vengono scambiate per lo più in territorio leggermente negativo, anche se non lontano dai livelli di apertura.
Dal lato obbligazionario, il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA sta pesando sul dollaro americano, con l’obbligazionario a 10 anni che oscilla attualmente intorno al 4%, mentre quella a 2 anni oscilla il 4,33%, in calo dello 0,80% poco prima dell’apertura di Wall Street.
Comunque, è arrivata una buona notizia dagli Stati Uniti con il rilascio delle domande di mutuo per la settimana terminata il 5 gennaio. Secondo il rapporto, le richieste di rifinanziamento di un mutuo per la casa sono aumentate del 9,9% rispetto alla settimana precedente (-10,7% il dato precedente) e sono state del 30% in più rispetto alla stessa settimana di un anno fa, nonostante un rialzo del tasso di interesse.
È effettivamente un rilascio da tenere in considerazione poiché mostra che l’economia statunitense è in forma.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0930 in ribasso dello 0,01% e ancora all’interno di una fase di lateralità e mantenendo una posizione neutrale. Infatti, gli indicatori tecnici rimangono bloccati su una linea mediana, riflettendo perfettamente l’assenza di interesse speculativo; almeno fino al rilascio dell’IPC statunitense di domani.
Il quadro a breve termine è abbastanza semplice, si attende l’IPC USA per capire la direzionalità di breve termine, con il livello annuale 1,0959 che rappresenta la linea mediana del movimento futuro, con il livello annuale 1,1033 come obiettivo rialzista se l’euro dollaro chiuderà sopra di esso e il livello annuale 1,0862 che rappresenta l’obiettivo ribassista se il cambio confermerà la chiusura sotto di esso.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.