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Smart working e mercati finanziari connubio perfetto: il lavoro che non manca mai?

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Apr 4, 2020, 11:20 UTC

Smart working e mercati finanziari sono per alcuni italiani un connubio perfetto. Davvero la finanza offre il lavoro per sempre?

Smart working NEAR Protocol

Una cosa è ora chiara a molti italiani, ed è che il digitale non è virtuale, ma concretamente una porta di accesso al lavoro, ai servizi, allo studio, ai beni di prima necessità o secondari.

Alcuni eventi nella storia dell’umanità chiedono cambiamenti drastici e immediati. Trasformazioni che nell’immediato sono solo urgenze, ma che al termine dell’urgenza non verranno più accantonate, anzi, entreranno a far parte della vita quotidiana e ci si domanderà come si faceva prima senza.

Lo Smart working, tradotto in italiano come lavoro agile, ma in alcuni casi sarebbe più appropriato usare il termine home working (lavoro da casa), è questo cambiamento entrato nel linguaggio comune degli italiani con prepotenza. Eppure per chi opera sui mercati finanziari non è stata certo una novità.

Il trading online, attraverso cui si accede ai mercati finanziari, è realtà da 20 anni che non necessita di avere un ufficio collocato in un prestigioso grattacielo per svolgere l’attività. Per i trader professionisti la “trading battle room” è ricavata in casa, con un buon computer o laptop e alcuni monitor attraverso cui avere tutto sotto controllo. Cos’altro serve? Una ottima sedia da ufficio e una tisana rilassante per le fasi da blackday o da Cigno Nero. In poche parole, il lavoro che non manca mai.

Scopriamolo.

Perché nei mercati finanziari il lavoro non manca mai?

Il lavoro nei mercati finanziari non manca mai per un motivo molto semplice, anche nei periodi di crisi non si ferma. Quando le Borse vivono fasi di alta volatilità o veri e propri shock, i mercati finanziari non falliscono e le Borse non chiudono per default.

Chiudono le società quotate che non hanno saputo reggere all’impatto del Cigno Nero, ma non tutto il sistema.

Questo cosa significa, che l’investitore o meglio il trader professionista, deve essere abbastanza preparato e scaltro nel fare 2 cose:

  1. Uscire il prima possibile dalle posizioni che potrebbero fargli perdere gran parte del capitale.
  2. Sfruttare la volatilità delle fasi negative per recuperare eventuali perdite e/o fare guadagni immediati aprendo e chiudendo posizioni sul brevissimo termine.

Parentesi per interessati a portafoglio titoli

Ovviamente quella appena descritta non è la strategia dell’azionista e di chi gestisce un portfolio di titoli finanziari. L’azionista, o chi possiede effettivamente un portafoglio di asset, troverà più utile leggere una guida che offra consigli sul medio o lungo periodo, oppure guide che gli offrano exit strategy da titoli in profondo rosso. Durante l’emergenza nuovo coronavirus, ad esempio, abbiamo scritto un articolo che voleva essere una sorta di mappa d’orientamento in un momento oggettivamente critico: ‘Coronavirus, tutti i titoli azionari che vanno bene: consigli di diversificazione’.

Tuttavia anche l’azionista non deve recarsi in banca tutti i giorni, come si faceva una volta, per scoprire da un monitor collocato in una saletta apposita come sta andando il suo titolo. Anche per questi ultimi vale l’home working, ciò che cambia è l’approccio ai mercati. Lo spieghiamo meglio nel prossimo paragrafo.

Smart working e mercati finanziari: due approcci d’ingresso

Chiarito che nei mercati finanziari si accede comodamente lavorando da casa, vediamo i due approcci che si possono adottare, sapendo che non sono affatto opposti e che possono anche essere praticati contemporaneamente in parallelo.

Approccio 1: gestore di un portafoglio di asset reali

Gestire un portafoglio di asset significa investire in azioni possedendole effettivamente, si diventa quindi azionisti di una società quotata in Borsa. Identico discorso vale per l’acquisto dell’oro fisico o di altri metalli preziosi, e di materie prime. Naturalmente potrebbe risultare un po’ complicato acquistare qualche tonnellata di grano, o qualche chilo di argento, ecco quindi che vengono in aiuto dell’investitore dei prodotti quotati come gli ETF o gli ETC attraverso cui il possesso della materia prima o del metallo non è fisico.

Qui è chiaro il ruolo svolto dall’investitore, si è principalmente “cassettisti” alla Oracolo di Omaha, sua maestà Warren Buffett, l’uomo che acquista asset quando i mercati crollano e aspetta tempi migliori per incassare il guadagno.

Approccio 2: speculazione sui prezzi con i derivati

Il secondo approccio è quello di chi specula sulla variazione dei prezzi utilizzando uno specifico strumento derivato conosciuto come contratti per differenza (CFD).

I contratti per differenza (dall’inglese contract for difference) è uno strumento finanziario esistente da decenni, e che nel trading online ha trovato una vasta applicazione permettendo a numerosissime persone di cimentarsi in quello che è poi diventato un vero lavoro svolto da casa: ma anche quando si è in vacanza al mare o in montagna, in treno…

I CFD funzionano secondo un meccanismo semplice, speculano sulla variazione dei prezzi degli asset ma non impegnano il trader nell’acquisto effettivo dell’asset stesso.

Grande vantaggio dei CFD è la possibilità di lavorare in qualsiasi mercato: azioni, materie prime, metalli preziosi, criptovalute, forex, ETF.

L’accesso ai CFD è poco oneroso e bastano capitali minimi per operare. Ovviamente non basta il capitale per dirsi trader, serve qualcosa in più e lo spieghiamo a breve. Prima alcune precisazioni su come si entra nei mercati finanziari utilizzando i due approcci qui descritti e cosa essi comportano in termini di spesa.

Come si entra nei mercati finanziari e quanto costa?

Seguendo il doppio approccio presentato nel paragrafo precedente, spieghiamo i 2 modi attraverso cui è possibile entrare nei mercati finanziari, ed il relativo costo d’ingresso.

Nei mercati finanziari come gestore portafoglio asset

Chi gestisce un portafoglio di asset usa servizi terzi per farlo che possono essere sia servizi di gestione (asset management) o più scaltri se lo creano e gestiscono da soli utilizzando piattaforme d’investimento evolute come ad esempio quella di Fineco.

Tali servizi di gestione o piattaforme di investimento hanno dei costi perché aprono per conto dell’investitore un conto titoli. Anche le operazioni di acquisto hanno un costo. Ogni singola posizione aperta ha un suo costo che dipende dal volume di trading che si fa mensilmente.

Il fascino di questa modalità di accesso ai mercati finanziari risiede nell’essere effettivi possessori dei titoli di una società quotata, o di prodotti quotati che effettivamente sono legati ai metalli preziosi. Insomma, qui si diventa dei Warren Buffet se si studia approfonditamente.

Nei mercati finanziari con i CFD

L’altro approccio, diremmo per certi versi semplificato ai mercati finanziari, è l’uso dei CFD. In questo caso le piattaforme di trading online sono gratuite (eToro, 24 Option, Plus 500, Avatrade) così come è gratuito aprire o chiudere una posizione, perché il guadagno del broker deriverà dal cosiddetto spread applicato ad ogni operazione di trading sul prezzo dell’asset.

Mercati finanziari e il lavoro che non manca mai: tutto qui?

I mercati finanziari possono trasformarsi per alcuni in una attività lavorativa a tempo pieno, ma è bene essere consapevoli che non si tratta di una attività lavorativa semplice. Non è affatto vero che si lavora 20 minuti al giorno e il resto lo fa il robot di trading, questi ultimi non sanno prevedere gli eventi esogeni come un Ecovirus.

Serve quindi studiare in generale i mercati finanziari, poi le regole del trading online, e successivamente specializzarsi in un settore specifico (materie prime, valute fiat, azioni, ecc.). Il cammino non si esaurisce al termine di questo percorso appena descritto, lo studio prosegue attraverso la lettura di report, di analisi dei bilanci societari e dei piani industriali delle società quotate.

Smart working e mercati finanziari il connubio perfetto, per un lavoro che non manca mai.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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