Unicredit vende Fineco a investitori istituzionali in via definitiva. L'operazione frutta così oltre 2 miliardi di euro.
Unicredit vende definitivamente Fineco attraverso un accelerated bookbuilding, liberandosi anche della quota restante pari al 18,3% delle azioni detenute. Una vendita del valore di 1,1 miliardi di euro ad investitori istituzionali, che fa seguito alla precedente cessione del 17% della banca web.
Anche nel caso della precedente cessione Unicredit ha utilizzato lo strumento accelerated bookbuilding, puntando su investitori istituzionali che avessero grandi capitali da investire e in breve tempo.
A giugno, il prezzo delle azioni vendute è stato fissato in 9,8 euro ed ha fruttato alle casse di Unicredit un miliardo di euro.
La vendita di Fineco da parte di Unicredit è stata una necessità dovuta all’esigenza di migliorare i ratios patrimoniali del gruppo ed è stata voluta dal numero uno di Unicredit, il Ceo Jean Pierre Mustier.
La notizia è arrivata nella serata a contrattazioni ormai chiuse, si attende oggi di vedere il titolo Unicredit in Borsa come reagirà.
Ieri la giornata è stata negativa, il titolo Unicredit aveva raggiunto gli 11,58 euro in apertura, ma nel corso delle ore ha perso valore fino a raggiungere il minimo di giornata a 11,23 euro. Solo in chiusura vi è stato un debole recupero a 11,31 euro ad azione.
Identica sorte ha accomunato il titolo FinecoBank alla Borsa di Milano, l’andamento delle azioni Fineco non è stato positivo. Partito ad inizio giornata da quota 10,70 euro ad azione, ha raggiunto il minimo di giornata nel primo pomeriggio (circa alla stessa ora del titolo Unicredit) a 10,21 euro per poi guadagnare un po’ di terreno nel finale chiudendo a 10,32 euro ad azione.
Nel frattempo la vita in FinecoBank prosegue anche durante la fase di vendita da parte di Unicredit.
Il Consiglio di amministrazione di FinecoBank, valuta la possibilità di incrementare l’ammontare dell’emissione Additional Tier 1 (AT1) per un importo massimo di 300 milioni di euro.
L’incremento è destinato ad investitori qualificati, ma non è ancora certo che ciò avverrà. Per ora il Consiglio di amministrazione ha dato pieno mandato all’Amministratore delegato della banca per valutare la fattibilità reale dell’emissione e se ci sono potenziali investitori disponibili.
FinecoBank verificherà se ci sono le condizioni di mercato favorevoli e se gli investitori qualificati risponderanno positivamente oppure no.
Non si è fatto attendere il giudizio di Standard & Poor’s Global Ratings, che ha presto assegnato un rating pari a BB- (BB negativo) allo strumento Additional Tier 1 (AT1) allo studio da parte di FinecoBank.
L’incremento attraverso lo strumento Additional Tier 1 (AT1), era stato approvato in data 4 luglio 2019 e prevedeva 200 milioni di euro di capitale da raccogliere tra investitori qualificati, date le favorevoli condizioni di mercato, FinecoBank ha deciso di aumentare a 300 milioni la somma di denaro da raccogliere attraverso investitori qualificati.
La raccolta servirà a FinecoBank per quotarsi sul mercato non regolamentato irlandese. Le banche BNP Paribas, UBS Europe SE e Unicredit Bank AG, hanno ricevuto il mandato di joint bookrunner e di joint lead manager, per intercettare potenziali investitori europei nel periodo compreso tra l’8 luglio e il 10 luglio 2019.
Obiettivo dell’emissione è rinforzare il leverage ratio.
Ma l’operazione ha anche un fine regolamentare, cioè essere in regola con il requisito di leverage ratio che sarà obbligatorio dal 28 giugno 2021 in Europa, a seguito dell’approvazione del Regolamento UE 876/2019 (CRR II).
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.