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I robot di trading governano le Borse di mezzo mondo

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jun 3, 2019, 07:53 UTC

I robot di trading governano le Borse di mezzo mondo e in futuro saranno sempre più importanti per i mercati finanziari.

robot di trading

Fino a pochi anni fa sembrava fantascienza o roba da truffe informatiche, invece i robot di trading sono una realtà che governano “il 53% degli scambi delle azioni blogali cash”. A Fornire un quadro chiaro sulla situazione attuale e su come si muovono i mercati finanziari all’epoca dell’Industria 4.0, ci ha pensato il quotidiano economico Il Sole 24 Ore.

Ma il trading algoritmico, non conquista allo stesso modo tutto il mondo: negli Stati Uniti d’America si registra la percentuale più alta (66%), mentre l’Europa è al 47% e l’Asia è distaccata al 40%.

Cos’è un software (robot) investitore?

Ma cos’è un software (robot) investitore? I robot di trading sono programmi informatici opportunamente progettati per eseguire, con una certa autonomia, operazioni finanziarie nei mercati di tutto il mondo.

Non sono capaci di prevedere l’andamento dei mercati come alcune fonti nel web vogliono far credere, ma applicano strategie di trading loro impartite dall’uomo. Oppure, “ascoltano” i social network su determinati argomenti per capire il sentiment e decidere di conseguenza quale direzione prendere nei mercati.

Sempre più sofisticati, i robot di trading imparano giorno dopo giorno a leggere le news e a reagire in caso di breaking news.

Insomma, stanno prendendo il posto del trader umano.

Perché i robot di trading piacciono?

Come si apprende da Il Sole 24 Ore, i mercati finanziari sono diventati negli anni sempre più complessi e difficili da gestire per l’operatore umano.

Complice proprio l’evoluzione tecnologica dei mercati finanziari (tecnofinanza o fintech), i mercati sono diventati un unico grande mercato accessibile da chiunque attraverso le piattaforme dei broker o delle banche.

Nuovi strumenti finanziari hanno arricchito l’offerta, rendendo il lavoro del trader umano difficile da gestire da solo. Il mestiere del trader, infatti, per quanto si possa svolgere comodamente seduti davanti ad un paio (o più) di monitor, richiede un’alta conoscenza dei mercati e un reperimento costante di informazioni per pianificare le strategie future.

L’ausilio dei robot algoritmici snellisce l’attività del trader, il quale può concentrarsi sulla pianificazione delle strategie, mentre il robot la applica.

L’apporto dell’Intelligenza artificiale

Il prezzo (istante per istante) di ciascun titolo in Borsa, diventa dato statistico e quel dato non va perso, ma viene raccolto e archiviato in un grande database di dati.

Questa enorme mole di dati è “il cibo” dell’Intelligenza artificiale, che elabora questi dati e restituisce consigli e probabilità che un evento si possa verificare ancora in futuro.

I limiti dei robot di trading e del trading algoritmico

Il trading algoritmico non è perfetto, i robot di trading possono “impazzire” se non opportunamente programmati. Si tratta pur sempre di programmi impostati da esseri umani, e se una variabile o una informazione non gli viene fornita, possono compiere strane operazioni come i flash crash.

Il Sole 24 Ore menziona un paio di flash crash in particolare, il primo avvenuto nel 2010 ed ha riguardato il Dow Jones, colpito da un crollo istantaneo di 1.000 punti recuperati nel giro di pochi secondi; il secondo flash crash citato dal quotidiano economico si è verificato a febbraio 2019 ed ha riguardato il franco svizzero sui mercati finanziari. In questo secondo caso qualcuno aveva dimenticato di informare i robot di trading che la Borsa di Tokyo era chiusa per festività.

Quale sarà il futuro delle Borse?

L’Industria 4.0, che non è solo quella fisica delle fabbriche ma anche quella impalpabile delle attività digitali, ci sta proiettando verso una automazione dei processi dove l’uomo è presente solo nelle cabine di controllo, gestione e manutenzione.

Il futuro delle Borse non sarà diverso da quello che toccherà agli altri settori: i robot, fisici o digitali, faranno il lavoro duro; mentre l’uomo dovrà riconsiderare se stesso.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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