Stamattina l’euro viaggia in territorio positivo nel corso della sessione asiatica con gli speculatori che continuano a temere la “Grexit”, una
Stamattina l’euro viaggia in territorio positivo nel corso della sessione asiatica con gli speculatori che continuano a temere la “Grexit”, una possibilità che diviene più concreta ogni giorno che passa. Nel corso del fine settimana, l’ex-presidente Fed Alan Greenspan ha detto che presto o tardi la Grecia finirà per abbandonare l’Eurozona: “è solo una questione di tempo prima che tutti si rendano conto che la separazione è la scelta migliore”. Tsipras ha invece affermato che non cercherà un’estensione del programma di aiuti finanziari al suo paese che si esaurirà alla fine di febbraio. Piuttosto, tenterà di concludere un accordo-ponte per permettere ad Atene di sopravvivere sino a giugno, quando dovrebbe essere siglato un nuovo piano di aiuti.
I ministri delle Finanze europei dovrebbero analizzare la proposta greca domani, quando si riuniranno per il meeting dell’Ecofin. Giovedì sarà invece la volta dei capi di Stato e di governo dei paesi Ue.
Ciascuno dei due schieramenti (il governo greco da un lato e i partner europei dall’altro) non intende rinunciare ai propri progetti per gestire l’enorme debito pubblico di Atene. Frattanto, la Grecia è a corto di liquidità e l’aggressività del suo nuovo esecutivo sta spaventando i mercati. Il che mette a repentaglio la tenuta del sistema finanziario del paese e il suo futuro nell’Eurozona. L’euro è scambiato a 1,1340 con gli analisti convinti che la crisi finanziaria ellenica sia già stata incapsulata nelle oscillazioni della valuta comune; d’altro canto, sono in molti a ritenere che l’euro finirà per deprezzarsi sino agli 1,10 dollari. Ieri la divisa europea ha toccato un massimo a 1,1344 prima di calare sino a 1,1270 e quindi recuperare terreno in chiusura di sessione, portandosi a 1,1345. Il dollaro australiano è cresciuto da un minimo a 0,7755 fino a 0,7830 e viaggiava a 0,7820 in chiusura di sessione. Lo yen nipponico invece si è rafforzato da 118,95 a 118,35 per chiudere la sessione Usa in prossimità del suo massimo. Stamattina la divisa del Giappone è scambiata a 118,45, attestandosi nel bel mezzo delle sue oscillazioni abituali.
A partire da domani la Banca Centrale Europea smetterà di accettare i titoli di Stato della Grecia (il cui rating è al livello spazzatura) come garanzia per i finanziamenti al paese ellenico dal momento che l’istituto di Francoforte non ritiene più possibile “arrivare a una conclusione favorevole dell’esame del suo programma di salvataggio”. Venerdì scorso Standard & Poor’s ha tagliato il rating dei titoli sovrani di Atene mentre Moody’s metteva sotto controllo il paese per via dell’incertezza che pesa sulla conclusione dei negoziati per la gestione del debito greco. Frattanto, prosegue la fuga dei capitali dal sistema bancario della Grecia – secondo Moody’s, le banche elleniche avrebbero perso qualcosa come 12 miliardi di euro dall’inizio di dicembre.
Il fatto è che la Grecia e i suoi creditori internazionali sono arrivati a un punto morto dopo che l’esecutivo Tsipras ha fatto sapere di non voler rinunciare alla rinegoziazione del gigantesco debito pubblico greco, posizione che ha messo in allarme i mercati per via dei timori legati all’uscita di Atene dall’euro. Il primo ministro Tsipras ha chiesto un prestito-ponte all’Unione Europea per guadagnare un certo lasso di tempo nel quale intende rinegoziare il debito pubblico del paese con la Commissione Europea e soprattutto i falchi tedeschi. Per tutta risposta, ieri il presidente della Commissione Ue Junker ha esortato il governo greco a un maggiore realismo, dicendo che “è impensabile ritenere che l’atteggiamento dei partner europei sia mutato a tal punto da adottare in maniera incondizionata il programma che propone Tsipras”.
Le richieste del governo di Atene sono cadute nel vuoto. Anche il primo ministro britannico Cameron sta iniziando ad attrezzarsi per fronteggiare una possibile uscita della Grecia dall’Eurozona (Grexit), mentre la Germania ha rispedito al mittente le richieste di aiuto finanziario provenienti da Atene. I timori che il paese ellenico finisca preda di nuove turbolenze finanziarie sono stati acuiti dal discorso infuocato che ha tenuto lo stesso Tsipras domenica scorsa davanti al Parlamento greco: nell’occasione, il premier ha promesso che non abbandonerà mai la sua posizione di anti-austerità.