Il prezzo del petrolio greggio WTI ha ripreso quota in maniera sensibile, mentre il gas naturale rimane ancora al di sotto del livello principale di 4 dollari.
Mentre il prezzo del petrolio greggio WTI ha ripreso quota in maniera significativa nel corso delle ultime sessioni di scambio, il gas naturale è ancora in calo sotto i 4 dollari.
Nonostante i tentativi di ripresa, l’andamento tecnico del gas rimane dunque piuttosto complicato, con scarse prospettive per un allungo stabile sopra i 4,20 dollari. Il petrolio greggio potrebbe invece riuscire a stabilizzarsi sopra i 58 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 57,93 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,980 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si muove in territorio moderatamente rialzista, con le quotazioni che continuano a consolidare sopra le medie mobili di breve periodo e con un test imminente della resistenza chiave in area 58 dollari al barile.
Dal punto di vista tecnico, la struttura rimane costruttiva: il prezzo si mantiene al di sopra della media mobile a 50 periodi, mentre la media a 200 periodi continua a fornire un solido supporto dinamico, segnalando l’assenza, al momento, di pressioni ribassiste strutturali.
Un superamento deciso della soglia dei 58 dollari, accompagnato da volumi in aumento, aprirebbe la strada a ulteriori estensioni verso 58,50 e 59 dollari, fino alla resistenza psicologica e tecnica dei 60 dollari al barile.
Tuttavia, un allungo stabile oltre i 60 dollari appare poco probabile nell’immediato. Lo scenario più verosimile resta quello di una fase di consolidamento poco sopra i 58 dollari, con movimenti laterali utili a riassorbire l’eccesso di momentum accumulato nelle ultime sedute.
Non va tuttavia esclusa l’ipotesi di ritracciamenti tecnici, favoriti da fisiologiche prese di profitto. In tale contesto, i principali livelli di supporto si collocano in area 56 e poi 55,20 dollari al barile.
Quanto al gas naturale, il quadro tecnico resta chiaramente ribassista, con lo spartiacque delle quotazioni individuabile nella soglia psicologica dei 4 dollari tondi. Un mantenimento dei prezzi al di sotto di tale livello continuerebbe a sostenere lo scenario negativo, aprendo a possibili estensioni ribassiste verso 3,80 dollari e, in caso di ulteriore debolezza, fino a 3,65 dollari.
Va tuttavia segnalato che il supporto intermedio in area 3,80 dollari ha finora assorbito la recente pressione di vendita senza generare segnali di cedimento significativi. Qualora questa tenuta dovesse proseguire, il gas naturale potrebbe contenere i ribassi e muoversi in una fase di stabilizzazione sui livelli attuali, poco al di sotto dei 4 dollari.
Un recupero più deciso delle quotazioni, con ritorno stabile sopra la soglia dei 4 dollari, riaprirebbe invece uno scenario più costruttivo, con primi obiettivi in area 4,20 dollari.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.