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Trading E Dati In Calo Sul Retro Delle Vacanze Natalizie

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 23, 2013, 17:23 GMT+00:00

Mancano davvero pochi giorni al Natale e il volume dei mercati si muove fortemente al ribasso. Il Giappone chiude per festeggiare l'ottantesimo compleanno

Trading E Dati In Calo Sul Retro Delle Vacanze Natalizie

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Mancano davvero pochi giorni al Natale e il volume dei mercati si muove fortemente al ribasso. Il Giappone chiude per festeggiare l’ottantesimo compleanno dell’Imperatore mentre i trader esultano per l’imminente fine dell’anno. Detto questo, ricordiamo come l’avvicinarsi del giorno di Natale, porterà lievi cambiamenti nella routine dei mercati, infatti, martedì vedremo i trader abbandonare le proprie postazioni in anticipo mentre nella giornata di mercoledì i mercati resteranno chiusi, pertanto, i volumi di trading dovrebbe essere limitati. Il calendario economico sembra essere soddisfacente e molti operatori si stanno posizionando per la chiusura dell’anno. Detto questo, ricordiamo come, quest’anno, le feste natalizie cadano a metà settimana, infatti il giorno di Natale sarà proprio mercoledì, pertanto, stando a quanto suggerito da un recente sondaggio,  oltre il 50 % dei trader statunitensi combinerà i giorni per godersi una lunga  settimana di vacanza e, di conseguenza,  non dovremmo assistere a mosse particolarmente significative dei mercati.

Questa mattina il dollaro statunitense si muove leggermente al ribasso perdendo qualche pips rispetto ai forti risultati registrati la scorsa settimana dopo l’annuncio dell’avvio del programma di ridimensionamento promosso dalla Fed. Molti trader ritenevano che il Presidente della Federal Reserve, Ben Shalom Bernanke, si ne sarebbe “lavato le mani” lasciando una simile decisione a Janet Yellen, futuro presidente della Fed, in carica da gennaio 2014, tuttavia Bernake non ha deluso i suoi seguaci, uscendo sulle prime pagine della stampa internazionale come una superstar. Il dollaro è scambiato a 80.72$ mentre l’euro si muove leggermente al rialzo proprio sul retro di un dollaro debole ed è negoziato a 1,3675$ nettamente al di sotto dei massimi della scorsa settimana che hanno visto la valuta europea rompere al di sopra degli 1.38$.

In Europa, i rapporti rilasciati hanno mostrato come, nel mese di dicembre,  la produzione della zona euro sia  cresciuta più del previsto  e come la fiducia dei consumatori tedeschi abbia registrato il più grande salto degli ultimi sei anni. Detto questo, venerdì, la Standard & Poor’s ha declassato il rating dell’Unione Europea, sostituendo il suo top rating di lungo termine AAA con AA + .

Secondo Reuters, i funzionari europei non sembrano turbati; il Primo Ministro Belga, Elio di Eupo, ha detto: “è semplicemente un’opinione”, mentre, stando a quanto dichiarato da Bloomberg News, il presidente Francese Francois Hollande ritiene che tale declassamento non influenzerà le sorti dell’Europa.

Questa mattina la sterlina guadagna 16 punti recuperando il calo della scorsa settimana pertanto i dati e le news non sono stati particolarmente significativi. La valuta britannica è scambiata a 1,6345$ e sembra intenzionata a muoversi ulteriormente al rialzo. Ricordiamo come venerdì la sterlina si fosse mossa al ribasso per il secondo giorno consecutivo sul retro di un dollaro forte, colpendo il maggiore equilibrio di pagamento del deficit e del debito pubblico del Regno Unito degli ultimi due anni sul retro dell’incremento  dei rendimenti USA aiutando così anche il dollaro statunitense. Lo spread del disavanzo delle partite correnti potrebbe preoccupare la politica della banca d’Inghilterra  che all’inizio di questa settimana ha mostrato le sue incertezze riguardo al possibile impatto negativo di un tasso di cambio più elevato e agli sforzi necessari per orientare maggiormente l’economia del Paese sulle esportazione, rendendola meno dipendente dalla domanda interna alimentata dal credito.

Venerdì, lo yen giapponese è scambiato a 104.05$ registrando una lieve perdita contro il dollaro statunitense, tuttavia rimane al di sopra del top del range di trading giacché la Banca del Giappone ha deciso di mantenere gli attuali tassi di interesse salvaguardando la politica corrente.  Stando all’ultima previsione d’inflazione, per l’anno fiscale 2014,  la banca Centrale prevede un aumento 1,3% che prenderà piede dal mese di aprile. Ricordiamo come, l’introduzione del programma di alleggerimento quantitativo avviato in primavera dalla BoJ, aveva previsto un aumento dell’inflazione pari al 2% in due anni. Stando alle dichiarazioni governative, sempre per lo stesso anno, sulla scia del rialzo sui consumi, si prevede un aumento dello 0,4% della spesa dei consumatori, un numero nettamente inferiore all’attuale 2,5%, e l’investimento immobiliare potrebbe registrare una perdita del 3,2% contro l’attuale 7,3%.

Questa mattina il  dollaro australiano si muove al rialzo ed è negoziato a 0,8926$ mentre le monete della Tasmania  oscillano tra piccoli guadagni e altrettante perdite rimanendo sostanzialmente invariate. Il kiwi è scambiato a 0,8194$, tuttavia, i trader  attendono le dichiarazioni dei presidenti delle Banche Centrali, infatti parleranno Mr. Stevens per la Banca Centrale d’Australia e Mr. Graham per la Banca della Nuova Zelanda, entrambi hanno combattuto i cambiamenti economici sponsorizzando un ritardo sul rincaro dei prezzi delle valute.

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