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Tetto all’uso del denaro contante. Il Mef chiarisce come comportarsi: vademecum

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Oct 20, 2019, 08:12 GMT+00:00

Il tetto all’uso del denaro contante per alcuni non è ancora chiaro. Il Mef chiarisce come comportarsi: ecco il vademecum da leggere.

denaro contante

Con il nuovo decreto fiscale gli italiani dovranno stare più attenti a come usano il denaro contante, scatterà dal prossimo anno, infatti, il limite a 2mila euro, che scenderà a mille euro nel 2022, salvo modifiche.

Questa misura di contrasto all’evasione fiscale sta un po’ confondendo i contribuenti, e il ministero dell’Economia ha così chiarito i dubbi con un vademecum, delle linee guida che aiuteranno tutti a comprendere meglio come stanno le cose.

Il limite è tra soggetti

Il limite di prelievo si impone se la transazione economica avviene tra soggetti diversi. Cioè se la somma prelevata è destinata ad altra persona.

Nel caso in cui la persona deve versare somme di denaro superiori ai 3.000 euro sul proprio conto corrente, non ci saranno problemi, si potrà continuare a versare denaro contante. Vedasi ad esempio l’incasso dei commercianti di fine giornata.

Tuttavia è chiaro che possono comunque scattare accertamenti per la normativa antievasione, che obbliga le banche, le Poste italiane, ecc. a comunicare all’Unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d’Italia, le movimentazioni in contante superiori ai 10mila euro.

Somma superiore al limite parte in contante e parte in assegno

Fare un trasferimento parte in contante e parte in assegno superiore ai 3mila euro, è possibile purché la parte in contante resti sotto la soglia. Lo stesso nel caso di una fattura di importo superiore alla soglia, il commerciante può accettare una somma come acconto in denaro contante se questa somma non supera il limite imposto.

Pagamento di una fattura commerciale con più assegni

Per quanto cartaceo, l’assegno è uno strumento di pagamento tracciato perché di fatti non permette l’uso di denaro contante. Depositato l’assegno in banca, il trasferimento della somma avviene in forma telematica tra i conti corrente.

Quindi si possono emettere più assegni per pagare un’unica fattura di importo superiore ai 3mila euro, gli assegni lasciano traccia dell’operazione.

Pagare al notaio cambiali e assegni in denaro contante

Si può fare perché il notaio si configura come “mandatario” dell’istituto di credito che ha richiesto l’elevazione del protesto, quindi l’operazione è tracciata e non vi è rischio di evasione.

Pagamento di una prestazione professionale con pagamenti mensili in contanti

Se sono regolarmente fatturati, non si incorre in nessuna sanzione. Vedasi il caso di un trattamento ortodontico in cui il paziente paga ratealmente la prestazione del professionista, questo caso non viola la normativa.

Attenzione ai prelievi artificiosi

Fare prelievi frequenti sotto la soglia allo scopo di aggirare la normativa, per pagare un’unica fattura, può far incappare in controlli e sanzioni per violazione della normativa. Perché a ogni fattura corrisponde una operazione autonoma. Quindi:

prelievi di denaro contante sotto soglia per pagare fatture differenti di importo superiore ai 3mila euro va bene;

più prelievi sotto soglia per pagare una fattura superiore ai 3mila euro si configura come prelievo artificioso.

Usare la moneta elettronica

Insomma, la linea è chiara: usare la moneta elettronica. Per il cittadino onesto non cambia nulla, il suo comportamento lineare, trasparente e alla luce del sole non gli causerà alcun tipo di problema.

Nell’acquisto di un’automobile di seconda mano presso un concessionario di auto usate, ad esempio, gli basterà fare un bonifico di importo pari alla somma che copre l’acquisto dell’autoveicolo. Questo lo proteggerà da qualsiasi controllo, perché la transazione economica è tracciata e a riprova, l’auto acquistata gli verrà intestata e risulterà nel PRA.

Il problema è di chi ha bisogno del denaro contante per non tracciare le sue operazioni economiche.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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