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Servizi Custodia criptovalute sono una realtà ben strutturata – Report

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jan 26, 2020, 10:15 UTC

I Servizi di Custodia delle criptovalute sono una realtà ben strutturata e in forte espansione. A dirlo un Report che analizza il settore.

Servizi Custodia criptovalute sono una realtà ben strutturata – Report

I servizi di Custodia delle criptovalute e dei crypto asset più in generale, non sono una nicchia poi così piccola come può apparire. I Custodian sono cresciuti non poco già a partire dal 2012 e nel 2017 hanno raggiunto il picco di nuove fondazioni, proprio in concomitanza con la crypto bolla del 2017.

A rivelarlo è lo studio realizzato da Ledger e pubblicato da The Block, che analizza i servizi esistenti per gli investitori istituzionali e per i retailer.

In particolare lo studio sottolinea che il suggerimento “se possiedi le chiavi, possiedi i tuoi bitcoin” non può essere applicato a tutti. Infatti, se ciò può essere valido per i privati cittadini, non lo è per gli investitori istituzionali che intendono investire in criptovalute. Negli USA, scrive il report, i grandi investitori sono obbligati per legge a nominare un servizio di Custodia dei propri fondi se superiori ai 150 milioni di USD.

Statisticamente una tale cifra è nella disponibilità di un numero non elevato di investitori, ma pone già un primo problema alla gestione delle criptomonete che va oltre il suggerimento sopra riproposto. Non solo, anche investitori con dotazioni inferiori ai 150 milioni di USD potrebbero essere interessati ad affidarsi ai servizi di Custodia e sono molto utili agli exchange.

Servizi di Custodia ed Exchange

I crypto exchange poco ci dicono di come gestiscono i fondi dei clienti e in parte lo si comprende, perché ne va della sicurezza informatica delle criptovalute che gestiscono. Ma è anche vero che i clienti (trader) in criptovalute andrebbero tutelati meglio in questo che ancora è un Far West e maggiore trasparenza sarebbe richiesta.

I servizi di Custodia obbligatori per i crypto exchange, potrebbe essere un primo passo utile per combattere situazioni come quella occorsa con il caso QuadrigaCX. Se un codice di autoregolamentazione interno o di settore, o meglio ancora una apposita normativa internazionale, obbligasse i crypto exchange a dotarsi di un servizio di gestione dei propri fondi presso un Custodian terzo e in alcun modo legato all’exchange, oggi non vi sarebbe un caso QuadrigaCX, un caso MtGox e molti altri.

Va aggiunto che alcuni exchange di criptovalute usano già servizi di custodia.

Cosa fanno i servizi di custodia

I servizi di Custodia dei crypto asset non sono degli exchange, non sono quindi servizi accessibili direttamente da chiunque, non hanno un accesso con email e password via web o via app. E già questo elimina una vulnerabilità non da poco rispetto agli attacchi informatici esterni.

L’accesso a tali servizi di custodia è quindi indiretto e previene molti degli attacchi diretti a cui sono sottoposti quotidianamente (anche se noi non lo vediamo) gli exchange di criptomonete.

2018, l’anno del boom nella custodia di Crypto asset

Se il 2017 è stato l’anno del boom dei prezzi, il 2018 è stato l’anno del boom nell’accesso ai servizi di custodia di crypto asset. Già perché se è vero che lungo il 2018 i prezzi delle criptovalute si sono sgonfiati, altre dinamiche ben più interessanti si sono sviluppate nell’ombra.

Secondo il report di The Block, se nel 2017 sono stati investiti poco meno di 200 milioni di USD, nel 2018 si è passati a quasi 800 milioni di USD investiti in Custodian.

Secondo i dati riportati, il solo servizio Coinbase Custodian gestisce circa 7 miliardi di USD in asset digitali anche se quest’ultimo non è un servizio di custodia puro come ben sappiamo, perché offre anche altri servizi.

Concludendo

Mentre ai puristi tutto ciò potrà solo fare ribrezzo, in particolare se il loro stile di vita è realmente libertario, a chi si occupa di investimenti, invece, interessa che qualcuno li supporti nell’assicurare il business, mentre loro si occupano di stivare sempre più crypto asset.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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