QuadrigaCX, investigatori di quattro Paesi conducono indagini su crypto exchange

Secondo quanto riporta il quotidiano di settore Coindesk.com, ben quattro agenzie investigative di altrettanti Paesi starebbero conducendo indagini sull’ex exchange di criptovalute canadese QuadrigaCX.

Sul defunto exchange, il cui proprietario è morto (?) in circostanze misteriose portando via con sé per sempre (?) le chiavi di accesso ai fondi dei clienti, ci sarebbero l’FBI, il Royal Canadian Mounted Police (RCMP) e l’Australian investigative agency. La quarta agenzia investigativa non è per ora nota afferma il quotidiano americano.

L’informazione deriva dal nuovo rapporto pubblicato dal curatore fallimentare dell’exchange canadese, Ernst & Young (EY).

EY riporta che almeno quattro forze dell’ordine stanno agendo indipendentemente, con indagini e richieste formali di documenti riguardanti il caso. Il curatore fallimentare, inoltre, non esclude che altre agenzie investigative potrebbero avviare indagini su QuadrigaCX.

Le indagini sono riservate

Il curatore fallimentare non può rivelare molto di quanto sta accadendo, perché le indagini sono naturalmente riservate e coperte dal segreto.

EY prospetta anche una situazione molto complicata nella gestione delle comunicazioni, proprio perché tutta la documentazione deve restare riservata. Sarà per questo necessario un costante coordinamento con il tribunale su ogni aspetto della vicenda.

Cambio della sede processuale

Nel frattempo il caso in Canada per la procedura fallimentare potrebbe avere una nuova sede. La giurisdizione potrebbe passare da Halifax in Nuova Scozia, a Toronto in Ontario. Questo dovrebbe ridurre i costi del processo sul lungo periodo e semplificherà il processo fallimentare.

La maggior parte dei professionisti coinvolti nel caso, poi, sono di Toronto e lo spostamento della sede processuale in quest’ultima città faciliterà non poco anche la loro audizione e presenza al processo.

Anche gli avvocati e gli stessi utenti danneggiati di QuadrigaCX sono di Toronto, quindi lo spostamento di questi ultimi diventerà più semplice.

Senza contare che anche il team di supporto di EY è a Toronto e non ad Halifax.

Per ora lo spostamento della sede processuale non è ancora avvenuto, il tribunale di Halifax si pronuncerà il 10 settembre sullo spostamento.

Intanto i creditori non possono che attendere gli eventi.

Come recuperare i fondi di QuadrigaCX?

Un bel dilemma. Come si fa a recuperare i fondi in criptovaluta dell’exchange QuadrigaCX? Il proprietario, Gerald Cotten, hanno appurato le indagini, era l’unico possessore delle chiavi di accesso ai wallet. Solo lui gestiva le chiavi private e le passphrase di accesso.

Se così stanno le cose, appare impossibile recuperare quei fondi senza una riscrittura delle transazioni sulle rispettive blockchain. Operazione quest’ultima forse ancor più impossibile, oltre che azzardata solo a pensarla.

Non solo l’impossibilità di accedere ai crypto asset “congelati”, ma anche la consapevolezza che il signor Cotten ha fatto uso dei fondi dei clienti per acquistare con disinvoltura beni di lusso per uso personale. Come ad esempio un aereo privato e una barca. Questi ha fatto anche margin trading con i fondi dei clienti per guadagnare fondi che andassero a suo esclusivo vantaggio. Cotten avrebbe fatto trading con criptovalute dal piccolo capitale di mercato come OMG e Doge.

Un caso complicato e che denota con quale semplicità e disinvoltura sia possibile usare i crypto asset dei clienti, da parte dei manager di exchange di criptovalute di piccole dimensioni e privi di ogni procedura di trasparenza.