Senza il Natale quanti miliardi di euro perderà l'economia italiana? I flussi di cassa di decine di migliaia di piccole, medie e grandi imprese in affanno.
Come sarà il Natale italiano senza il Natale? Perché è questo lo scenario che si sta delineando in questi giorni. Il Governo italiano è al lavoro per allentare le misure di contenimento e consentire una maggiore libertà, ma non come ad agosto quando fu un mascherato liberi tutti.
Dovrebbero decadere le zone rosse a dicembre, non si è capito se magicamente o perché i dati epidemiologici lo consentiranno: c’è una bella differenza!
Questa volta, però, ci saranno misure più stringenti che peseranno sull’economia e non poco. Secondo quanto riporta Confcommercio, Conte starebbe lavorando a un doppio decreto:
Non è chiaro se pub e ristoranti riapriranno prima del Natale e se potranno aprire per le cene natalizie, così come si prospetta un Natale senza settimana bianca, il Governo vorrebbe evitare che decine di migliaia di persone si possano spostare verso gli impianti invernali.
Questa condizione di incertezza, associata alle restrizioni al commercio, causeranno una grave perdita all’economia italiana che dal Natale ottiene flussi di cassa notevolissimi.
Il Governo afferma di esserne consapevole e per questo motivo ha chiesto uno scostamento di bilancio al Parlamento da 8 miliardi di euro. Basteranno?
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Quanto perderà l’economia italiana senza il Natale? Alcuni conti ha provato a farli Coldiretti, secondo la quale senza gli spostamenti tra regioni degli italiani nei giorni natalizi, si perderanno 4,1 miliardi di euro di mancate spese.
Lo scorso anno, evidenzia Coldiretti, hanno viaggiato 10 milioni di italiani per ricongiungersi ai familiari o per raggiungere gli amici e parenti, o per fare una vacanza.
Chi ne pagherà le conseguenze? Ancora una volta alberghi, trasporti, divertimenti, shopping, souvenir e alimentare.
Coldiretti teme anche per il taglio ai pranzi di Natale. 70 milioni di chili di pandori e panettoni resteranno invenduti quest’anno, a cui si assoceranno 74 milioni di bottiglie di spumante, 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, tonnellate di pasta non consumata, a cui si aggiungono ancora molti altri prodotti agroalimentari come salumi, formaggi, frutta secca e dolci.
Dati che comprendono anche l’ultimo dell’anno e il Capodanno, oltre ai pranzi e cene di Natale.
Nel 2020, secondo Coldiretti, i consumi alimentari sono diminuiti del 12%, con un crollo di 30 miliardi di euro. Un ritorno al 2010.
Una delle tradizioni del Natale italiano sono anche l’albero e le stelle di Natale. Ebbene Coldiretti denuncia che a causa di immotivate ordinanze che hanno chiuso alcuni spazi di vendita in tutta Italia, e a causa dello stop agli spostamenti, 13,5 milioni di alberi e stelle potrebbero restare invenduti e andare al macero. In realtà si può uscire di casa per andare a comprare albero e stelle.
Il settore vivaistico ha già pagato un danno da oltre 1,5 miliardi di euro, a cui si aggiungerà anche questo, che favorirà l’acquisto di piante di plastica inquinanti provenienti dalla Cina.
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Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.