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SBI Holdings investe somme a 7 cifre in Securitize

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Nov 27, 2019, 10:08 UTC

Il colosso finanziario giapponese SBI Holdings investe una somma a 7 cifre in Securitize, per costruire il futuro dei titoli digitali crittografici.

SBI Holdings

Il conglomerato SBI Holding sgiapponese ha investito una somma a 7 cifre nella società Securitize che si occupa di creare soluzioni globali per creare titoli azionari digitali in linea con le normative dei paesi. Securitize opera nel settore dei fondi, equity, immobiliare.

A rivelare l’investimento è il Ceo stesso di Securitize Carlos Domingo a Coindesk. Questi ha confermato che la cifra sarà spesa per costruire un nuovo ufficio in Giappone, che sarà aperto entro la fine di quest’anno.

I fondi serviranno anche per trovare nuovi clienti in Giappone e dare il via nel paese all’era degli asset digitali basati su tecnologia blockchain.

Ricordiamo che in Giappone il bitcoin è legale per legge e lo è dall’aprile 2017, quando il governo nipponico lo ha elevato a moneta accanto allo yen. Nel paese vige anche una legge che norma gli exchange di criptovalute, la quale, per quanto molto stringente, ha comunque permesso nel Paese asiatico lo sviluppo di servizi legati alle criptovalute e in generale agli asset digitali crittografici.

SBI Holdings ha confermato il deal attraverso un comunicato stampa a firma del Ceo e presidente di SBI Holdings in persona, Yoshitaka Kitao. Kitao afferma che la sua multinazionale crede fermamente nello sviluppo futuro degli asset digitali e dei titoli azionari digitalizzati.

Dalle initial coin offering alle Securities

Domingo ha evoluto la visione iniziale del mercato, che si basava sulle initial coin offering (ICO), una sorta di IPO del settore crypto, ma senza alcuna regolamentazione a tutelare gli investitori.

Le ICO si sono fortemente diffuse nella seconda parte del 2017 e nei primi mesi del 2018, fino a esaurire la loro funzione, anche perché ostacolate e osteggiate da molti stati, tra cui la Cina e gli Stati Uniti d’America.

I titoli azionari digitalizzati sono la nuova frontiera degli investimenti, Domingo lo ha compreso e si espande lì dove trova terreno fertile, ovvero il Giappone dove le leggi ci sono e favoriscono il business.

Il futuro dei mercati finanziari passa per la blockchain

Questo potrebbe, e forse sarà, lo scenario dei prossimi 5 – 10 anni al massimo. La prossima evoluzione tecnologica e infrastrutturale dei mercati finanziari, il passaggio a sistemi basati su ledger distribuiti. Alcune Borse lo stanno già facendo, ad esempio in Australia.

Le banche più avvedute e con grandi capitali hanno investito già da qualche anno nello sviluppo di soluzioni blockchain-based. JP Morgan è giusto un altro esempio.

In Giappone il colosso finanziario MUFG sperimenta da poco più di un anno la tecnologia di Ripple.

Insomma, la digitalizzazione degli asset finanziari è l’evoluzione dei mercati finanziari e forse anche la loro sofisticazione. Già perché digitalizzare gli asset finanziari potrà significare anche la nascita di nuovi strumenti di trading basati su un sottostante reale. Si pensi al settore immobiliare e alla possibilità di creare un security token di un nuovo quartiere di lusso appena costruito, o di un singolo immobile di lusso appena costruito o solo in fase di costruzione. Il security token dell’immobile di lusso potrebbe poi essere collocato in un mercato secondario, in una novella Borsa dei beni immobiliari di lusso tokenizzati.

Il futuro della finanza si preannuncia ancor più sofisticato ed è bene tenersi aggiornati. SBI Holdings insegna

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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