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Quest’oggi i trader Forex si mostrano piuttosto fiduciosi

Da
Barry Norman
Pubblicato: Feb 6, 2015, 17:56 GMT+00:00

Nel corso della sessione asiatica, il dollaro Usa ha guadagnato una manciata di punti fino a 93,74 mentre i trader si preparano ad affrontare una giornata

Quest’oggi i trader Forex si mostrano piuttosto fiduciosi

Nel corso della sessione asiatica, il dollaro Usa ha guadagnato una manciata di punti fino a 93,74 mentre i trader si preparano ad affrontare una giornata particolarmente intensa. La produzione industriale dell’Eurozona, che verrà rilasciata in apertura di sessione, è stimata al +0,4%; l’euro viaggia frattanto a 1,1469 e non dovrebbe patire oltremodo la lettura del dato. A determinare le sorti dei mercati europei saranno infatti le notizie provenienti dalla Grecia mentre il conflitto che il piccolo paese ellenico ha ingaggiato contro la Bce e la Germania continua a imperversare soprattutto dopo che l’istituto europeo ha deciso di tagliare le linee di credito al sistema bancario greco. Per questo motivo, spiegano gli analisti, il sentimento verso l’euro si mantiene fortemente ribassista.

Koji Fukaya, AD di FPG Securities, ha affermato: “dopo il varo del Quantitative easing della Bce, non penso che l’euro riuscirà a interrompere la sua corsa al ribasso che lo porterà oltre la barriera degli 1,10 dollari. Francamente non vedo alcun fattore in grado di impedirne la caduta”. La valuta comune ha attraversato una serie di turbolenze dopo che la Bce ha deciso di sospendere i finanziamenti agli istituti di credito greci dopo aver smesso di accettare i titoli ellenici (il cui rating è da tempo al livello “spazzatura”) come garanzie per i prestiti alla Grecia.

Così, le autorità elleniche potrebbero dover tornare sui propri passi mentre la liquidità del paese va assottigliandosi sempre più. Grecia e Germania rimangono divise sul futuro del programma di salvataggio di Atene mentre si è concluso il tour per le cancellerie europee del ministro delle Finanze greco Varoufakis. Il ministro del governo Tsipras ha proposto alle sue controparti continentali un piano secondo cui Atene avrebbe raccolto 10 miliardi di euro emettendo titoli “ponte” al fine di immettere nuova liquidità nel paese per i prossimi 3 mesi; in questo modo, il governo avrebbe avuto tutto il tempo per concordare un nuovo piano di salvataggio con i partner europei. “Il piano ellenico dipende interamente dalla Bce”, ha sostenuto un funzionario dell’Eurozona, prima di aggiungere che “l’Eurotower saprà farsi valere”. Se non potesse contare sui finanziamenti europei, Atene dovrà abbandonare il programma di salvataggio per la prima volta dal maggio 2010.

Come ogni altra valuta, anche la sterlina ha nel mirino i dati economici che saranno pubblicati oggi e soprattutto le buste paga non-agricole Usa. Queste saranno precedute dalle performance commerciali del Regno Unito con i partner dell’Eurozona e gli altri paesi extra-Ue. Al momento la sterlina è scambiata in rialzo di 7 punti a 1,5334 per toccare il massimo dell’ultimo mese. Ieri gli analisti di mercato sono stati sorpresi dal rialzo di 6,8 miliardi di dollari del deficit commerciale statunitense, con il superdollaro che ha indotto numerosi americani a incrementare i propri acquisti all’estero mentre il rallentamento economico delle principali economie del globo riduceva la domanda estera di beni made in Usa. Il dipartimento del Commercio ha affermato che il gap è cresciuto del 17,1% sino a 46,6 miliardi: si tratta della performance peggiore dal novembre 2012 e del rialzo su base mensile più consistente dal 1992, data di avvio delle serie storiche. Il rallentamento dell’economia Usa ha permesso al Regno Unito di conquistare il primato della crescita economica più sostenuta (+2,6%) mentre i trader sono in attesa dei dati commerciali britannici odierni.

Le valute asiatiche viaggiano in territorio positivo in apertura di sessione, con l’Aussie in rialzo a 0,7829 dopo che la Rba ha mantenuto inalterate le previsioni di crescita del paese. Il Kiwi è lievitato a 0,7423 mentre i mercati del paese sono chiusi per una festività. Lo yen giapponese ha guadagnato contro il dollaro e contro l’euro: al momento è scambiato a 117,29 e si mantiene all’interno di un range piuttosto ristretto.

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